“Noi abbiamo sempre ribadito e sostenuto, diffondendo il messaggio tra i lavoratori, che l’unico modo per uscire da questa pandemia sono i vaccini, come ha ribadito il nostro segretario generale Bombardieri+. E come organizzazioni sindacali delle costruzioni abbiamo lanciato una campagna unitaria che ci porterà nei luoghi di lavoro a sostenere l’importanza della vaccinazione. I tamponi? Una cosa è certa: l’onere non può ricadere sui lavoratori, non ci stiamo, non è concepibile”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Vito Panzarella, segretario generale della FenealUil, la categoria dei lavoratori edili del sindacato di via Lucullo, sulle decisioni del governo relative al green pass.
Per Panzarella, è “il governo che deve fare le leggi, non il sindacato”. “Noi abbiamo sempre sostenuto e continueremo a farlo l’importanza della vaccinazione. Poi ci sono i protocolli sulla sicurezza che abbiamo firmato, ma di certo i lavoratori non possono pagarsi il tampone per andare a lavorare altrimenti arriveremo una mattina che ci chiederanno anche di comprare il casco per andare sul cantiere”, aggiunge.
E sul superbonus “dai dati che stiamo ricevendo dal sistema delle casse edili stiamo riscontrando un ripresa significativa del settore delle costruzioni grazie al superbonus. Una misura che, grazie alle nostre richieste e a quelle delle imprese, è stata semplificata. Il nostro giudizio, quindi, è positivo perché è una misura che mette in moto la ripresa e allo stesso mette in sicurezza in modo sostenibile il patrimonio immobiliare e abitativo. Ma il resta il nodo dei tempi”, aggiunge.
Secondo Panzarella, “non si può pensare di mettere in sicurezza 12 milioni di abitazioni in un arco di tempo fino al 2022, 2023; ci vuole un arco di tempo più lungo, una visione di lungo periodo per un intervento di questo tipo, come abbiamo chiesto anche con la nostra manifestazione con tutti gli attori della filiera lo scorso maggio”.
“E dalle forze politiche intervenute c’erano state rassicurazioni in questo senso anche perché avrebbe degli effetti positivi sulle imprese che sarebbero spinte a maggiori investimenti, vista la durata pluriennale del programma”, continua.
SEcondo Panzarella “così come è strutturata la Super Ape social, con la riduzione del requisito a 30 anni di contributi, potrebbe avere un impatto significativo sul settore delle costruzioni, con circa 20mila possibili uscite di lavoratori. Un effetto molto positivo per un settore usurante come il nostro, che fa segnare la maggior parte di infortuni sul lavoro proprio nella fascia d’età over 55”, aggiunge
Per Panzarella, “invece, quota 100 e l’ape social avevano avuto un effetto quasi nullo sul comparto, vista la discontinuità della contribuzione nel settore”.
E il sindacato da domani al Park Hotel Centro Congressi di Potenza, e cioè nella stessa città in cui si svolse il primo congresso nazionale della categoria, celebra i 70 anni della fondazione. “E’ l’occasione, nel pieno rispetto delle norme vigenti per eventi di questo tipo, per tornare a incontrarci dopo un anno e mezzo in cui ci siamo visti solo attraverso uno schermo. E poi abbiamo l’opportunità di ricordare le idee dei nostri padri fondatori. Siamo andati a rivedere le relazioni di 70 anni fa e abbiamo scoperto, facendo un parallelo, che i problemi che si verificavano all’epoca si verificano anche ora: sicurezza sul lavoro, formazione, contratti”, sottolinea Panzarella.
Per celebrare il settantesimo anniversario del sindacato edili della Uil “ci riuniremo tutti insieme, e faremo il punto sulle iniziative a favore de lavoratori e sui risultati che in questi anni abbiamo raggiunto”, conclude.