(Adnkronos) – Tra digitale e tradizione, puntando sull’innovazione e il rientro dei ‘cervelli in fuga’. E’ la ‘smart mountain’ disegnata nel documento ‘Dichiarazione della Sila. Smart mountains’, stilato in occasione della ‘Convention Europea della Montagna’ tenutasi nelle settimane scorse a Camigliatello Silano, nel cuore del Parco Nazionale della Sila in Calabria, e organizzata da Euromontana, associazione europea multisettoriale per la cooperazione e lo sviluppo delle aree montane, con Cia-Agricoltori italiani.
Un documento che traccia un futuro sostenibile per le aree montane, a patto che esse diventino una priorità politica, dedicando finanziamenti speciali alle iniziative di ‘smart mountain’. E un futuro che parte dalla montagna che non ti aspetti, vette di duemila metri a due passi dal mare della Calabria.
“La Sila rappresenta -racconta ad Adnkronos/Labitalia Mario Grillo, componente italiano del Board di Euromontana, che ha promosso la realizzazione dell’evento a Camigliatello Silano- la montagna antropizzata mediterranea. Non si è mai scesi fin quaggiù, a queste latitudini, per realizzare una Conferenza internazionale sulla montagna. E se stavolta è successo è perchè qui l’uomo è stato resiliente, si è ‘inventato’ delle attività per potervi restare, ha valorizzato dei prodotti della montagna. Il messaggio che abbiamo voluto lanciare da Camigliatello Silano è che si devono rendere i nostri territori montani più attrattivi e resilienti di fronte alle transizioni sociali, economiche e ambientali. E per farlo bisogna ripensare e riprogrammare da qui a venti anni quelle che sono state le strategie finora attuate per la montagna e per le attività che vi insistono”, sottolinea ancora.
Secondo Grillo, che rappresenta Cia-Agricoltori italiani in Euromontana “la presenza dell’uomo in montagna è fondamentale. La strategie delle aree interne vuol far sì che sia sostenibile e soprattutto evitare lo spopolamento delle montagne con tutte le conseguenze negative che questo comporta”.
Secondo il documento stilato in occasione della Convention “sebbene le aree montane siano diverse in Europa, a livello paneuropeo devono affrontare numerose sfide ambientali, sociali, economiche e migratorie che hanno un impatto non solo sulle comunità che vivono in queste aree, ma anche sul ricco ambiente naturale che le caratterizza. Spesso remote e rurali, le comunità montane hanno a che fare con infrastrutture e tecnologie insoddisfacenti, sono fornite da servizi di base e troppo spesso mancano di opportunità di lavoro e di istruzione per le giovani generazioni. Ciò si è tradotto negli anni in una fuga di cervelli e in un calo della popolazione”.
“Tuttavia, le aree montane -sottolineano ancora da Euromontana- sono anche territori che offrono opportunità, non solo all’interno delle stesse, ma anche per l’Europa, grazie ai numerosi servizi ecosistemici che forniscono. Le montagne infatti sono fornitori di materie prime per le filiere e possono svolgere un ruolo chiave nella transizione energetica. Producono cibo sano e genuino. Sono importanti per la biodiversità e per lo stoccaggio di carbonio. Infine, la pandemia causata dal Covid-19 ha creato un nuovo modo di vivere, facendo riscoprire le possibilità che le comunità montane possono offrire. E soprattutto, i territori montani sono caratterizzati da una forte identità e senso di comunità dove i giovani vogliono vivere, come dimostra l’indagine di Euromontana pubblicata nel Gennaio 2022”, sottolinea ancora il documento.
Ma a questo punto sostiene Euromontana, serve un cambio di passo “per creare le condizioni ideali per cogliere queste opportunità e rendere le montagne più attraenti e, allo stesso tempo, più resilienti alle sfide socio-economiche e ambientali che si trovano ad affrontare. In questo contesto, la nostra visione di ‘smart mountain’ è legata a montagna che utilizza le potenzialità della digitalizzazione e dell’innovazione sociale ed economica radicata a livello locale per superare le sfide e creare nuove opportunità in un contesto di transizione sociale, economica e ambientale. Le ‘smart mountain’ cercano di diventare territori resilienti che si adattano agli impatti del cambiamento climatico, contribuiscono alla sicurezza alimentare ed energetica e si basano su un’economia diversificata orientata al futuro. Le ‘smart mountain’ si sforzano di diventare territori attrattivi, in grado di fornire posti di lavoro, una buona qualità della vita sia per i giovani che per gli anziani. In fine una migliore connessione con le aree urbane per i propri abitanti”.
E per Grillo “‘oggi serve una Pac ‘mirata’ sulla montagna, capace di sostenere chi vi fa turismo. Per quanto riguarda i giovani serve un Psr della montagna interamente dedicato a loro. Questo perchè la montagna di per sè è un settore, un luogo con caratteristiche svantaggiate perchè hai una sola stagione, e non 4, per lavorare. E quindi Bbisogna ripensare e riprogrammare da qui a venti anni quelle che sono state le strategie finora attuate per la montagna e per le attività che vi insistono, come agricoltura e turismo, per far sì che sia raddrizzato il tiro per essere veramente centrali come attività primaria. L’agricoltura è il settore primario ma se non c’è una programmazione seria a livello europeo non si va da nessuna parte”, conclude.