Europee, l’imprenditore Gallucci: “Difendere made in Italy e tutelare produzioni artigianali”

(Adnkronos) – “E’ fondamentale difendere a Bruxelles il Made in Italy e tutelare le produzioni artigianali. Mi aspetto che il prossimo Parlamento Europeo metta al centro politiche commerciali e accordi di libero scambio con Paesi nei quali sono tutelati la proprietà intellettuale e i brevetti e nei quali non ci sia dumping salariale e commerciale che porta poi i loro prodotti in Europa a prezzi finali impossibili da raggiungere per le aziende europee. Naturalmente un mercato prioritario è quello asiatico”. 

Lo dichiara in un’intervista all’Adnkronos/Labitalia, Gianni Gallucci, il direttore generale di Gallucci, azienda calzaturiera di alta gamma che da sempre caratterizza la sua brand identity con il colore arancio, che affonda le radici in una tradizione familiare iniziata quasi cento anni fa. Gallucci è anche presidente del Gruppo giovani imprenditori di Confindustria Fermo e socio di Assocalzaturifici. 

“Il nostro paese – spiega Gallucci – è il primo produttore di calzature nell’Unione Europea, conta oltre 8mila imprese localizzate per il 30,5% nelle Marche che con le sue filiere corte e ramificate a livello locale, garantisce competitività al settore e un’altissima qualità dei prodotti finiti, è proprio questa la forza dei distretti che sono l’unicità dell’economia italiana, e vanno tutelati. Basti pensare che 4.5 miliardi è il valore dell’export nell’Asia orientale nel 2023 per le Marche. Un mercato importante per il quale, come azienda, lanciamo una strategia dedicata con un piano che abbiamo chiamato East meet West”. 

“Questa volta – avverte – la prospettiva va al di là della pura vendita di prodotto. Questo progetto serve a promuovere il made in Italy ed in particolare il distretto delle calzature e del territorio marchigiano”. 

“Dopo l’approccio al mercato americano – afferma – ho ritenuto necessario rivolgere lo sguardo all’est, in passato l’Italia godeva della sua posizione strategica perché controllava lo specchio del Mediterraneo, oggi con una politica internazionale debole, ritengo che nell’era globalizzata e dell’intelligenza artificiale sia necessario riportare la centralità in Italia collegamento strategico tra Est e West creando dei ponti culturali e commerciali tra Stati Uniti, Italia e Giappone”. 

(Adnkronos)