Fontana (Confindustria Puglia), ‘obbligo green pass eccezionalmente valido’

“L’ obbligo di green pass sui luoghi di lavoro? E’ una cosa eccezionalmente valida”. Lo dice ad Adnkronos/Labitalia, Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, che si dice ” da sempre d’accordo con la posizione del presidente Bonomi: la nostra volontà in primis, è quella di tutelare i lavoratori, poi di tutelare il luogo di lavoro e l’impresa perché non è che possiamo vivere di assistenza o di reddito di cittadinanza”. “Qualcuno dovrà ripagare l’enorme debito che ha fatto e sta facendo l’Italia, anche se mi auguro che comunque ora l’Italia stia facendo del debito buono. Per ripagarlo si deve puntare sul lavoro e dobbiamo salvaguardare i luoghi di lavoro, anche con il green pass”, spiega il leader degli industriali pugliesi. 

Ora c’è un”arma di acciaio’ 

“In passato abbiamo lavorato con lo Stato, la Prefettura e i sindacati a tutta una serie di protocolli anti-Covid che abbiamo messo in essere sì, ma abbiamo combattuto con le armi di legno. Oggi con il vaccino e il green pass abbiamo un’arma di acciaio” dice ancora il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana, che racconta anche la sua personale esperienza di imprenditore durante la pandemia. “Nella mia azienda (Farmalabor di Canosa, azienda leader nella produzione e commercializzazione di materie prime ad uso farmaceutico, cosmetico e alimentare, ndr) abbiamo messo in atto il distanziamento, adottato mascherine e dpi e tutte le misure necessarie. Noi siamo stati fortunati -racconta Fontana- perché, pur avendo avuto qualche caso, non è mai scoppiato un focolaio in azienda, che è rimasta sempre aperta. Però abbiamo dovuto gestire molte difficoltà quarantene per le persone che si erano ammalate, quarantene per tutte le persone che erano state vicine e reparti chiusi”. “Per questo dico che oggi abbiamo un’arma di acciaio: la vogliamo utilizzare sì o no? In accordo coi sindacati, certamente, che dovrebbero essere d’accordo con noi imprenditori perchè tutti insieme dobbiamo difendere il lavoro. Chi non può vaccinarsi certamente deve essere tutelato in ogni modo, trovando e creando soluzione. Ma tutti gli altri, ‘no vax e terrapiattisti’ andassero a fare qualcos’altro”, conclude Fontana. 

“Fare impresa è un’impresa” 

“Fare impresa in Italia più che in Francia, e ancora di più al Sud, è un’impresa”. Con una battuta, il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana, commenta con Adnkronos/Labitalia la presentazione a Venezia del film ‘Un autre monde’ con Vincent Lindon, che racconta la difficile vita di un manager e imprenditore, che si trova a essere esecutore di pressanti ordini. “Però questo è il momento migliore -spiega Fontana che si dice “ottimista”- per fare delle buone riforme. Dopo questa sciagurata epidemia, ora possiamo avere l’opportunità di fare riforme e gestire il mondo dell’impresa e l’attività dell’imprenditore in maniera diversa dal passato perchè il concetto si sta evolvendo”. “Il punto di riferimento di fare impresa per me rimane sempre Adriano Olivetti, che è un faro, un motore immobile che muove e non è mosso -commenta Fontana-. Olivetti pensava solo a tre cose: People Planet e Profit ossia persone, rispetto per il pianeta e utile (fondamentale per fare la responsabilità sociale di impresa”. (di Mariangela Pani) 

 

 

(Adnkronos)