(Adnkronos) – “Il problema non solo dei morti sul lavoro ma in generale degli infortuni, con questo trend che non accenna a crescere, anzi gli ultimi dati parlano di 600mila infortuni. E questo è grave nonostante i passi in avanti, più in alcuni settori produttivi rispetto ad altri. Il grosso problema sono le piccole e piccolissime imprese che in cui la cultura della sicurezza, gli interventi sulla prevenzione, l’innovazione tecnologica sono più scarsi e fragili e quindi l’illegalità del lavoro è più diffusa e che sono il terreno in cui cresce il non rispetto delle regole sugli infortuni e della prevenzione”. Così Guglielmo Loy, presidente del Civ Inail, conversando a margine del congresso nazionale della Uiltec con Adnkronos/Labitalia.
Per cercare di frenare gli infortuni sul lavoro servono alcuni “interventi: un primo di tipo culturale, agendo nelle scuole, parti sociali e Inail per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro. Secondo: migliorare quantitativamente e qualitativamente i controlli. Ci sono pochi ispettori, hanno pochi strumenti e averne di più è un deterrente a che le imprese ci pensino due volte prima di non rispettare appieno le norme. Terzo sulla prevenzione più formazione per i lavoratori e per i datori di lavoro. Quarto informazione di carattere più ampio, generale in modo tale che chi va a lavorare anche con contratti flessibili sia già in parte cosciente dell’attenzione che deve dimostrare e dall’altra parte l’azienda metterlo in condizioni di formarsi su questo”, ha sottolineato Loy.