Maison Signore, al via Made in Italy 2026, progetto per inserire 30 giovani qualificati

(Adnkronos) – “Oggi figure professionali come quelle operanti nel ricamo e nella sartoria sono introvabili. Per chi, come noi, ha produzioni interamente artigianali e Made In Italy ciò costituisce un freno alla crescita. E’ fondamentale che il mondo dell’istruzione pubblica formi, anche con il supporto delle aziende del settore, le figure richieste dal mercato”. A dirlo l’amministratore di Maison Signore, Gino Signore, nell’annunciare il lancio del progetto ‘Made in Italy 2026’, iniziativa nata con l’obiettivo di crescere grazie all’inserimento di trenta nuove figure nel giro di pochi anni. 

“Realizziamo – spiega Signore – prodotti Made in Italy interamente artigianali e abbiamo dunque bisogno di figure professionali altamente specializzate. Nell’ambito della sartoria e del ricamo si formano negli anni e rappresentano un patrimonio per le aziende e per l’Italia. Oggi ci troviamo di fronte al paradosso di rischiare di non poter più gestire ordini se non troviamo e formiamo queste figure. Negli ultimi anni abbiamo rafforzato la produzione, acquisendo laboratori in Campania e in Puglia, e abbiamo in programma altre acquisizioni a breve”. 

L’azienda è leader nella produzione artigianale di abiti da sposa e vanta numeri da record, con i suoi oltre quarant’anni di attività nel mondo del bridal, più di duemila metri quadrati di showroom tra i vari atelier. Le sue collezioni nascono dalla produzione di più di duecento modelli diversi di abiti realizzati ogni anno e distribuiti in Italia e nel mondo con tre flagship store in Campania, più di cinquanta rivenditori in Italia e altrettanti nel mondo, tra cui il tempio del bridal mondiale: Kleinfeld a New York. 

“Tutti i nostri abiti – sottolinea – sono interamente prodotti in Italia, rigorosamente realizzati a mano dalle nostre esperte première e minuziosamente ricamati dalle nostre professioniste artigiane. Gli abiti non sono soltanto preziose espressioni di alta sartorialità, ma veri e propri esempi di ricerca e innovazione, tanto nello styling quanto nelle materie prime e nelle tecnologie di realizzazione”.  

“Tra i punti di forza dell’azienda – ricorda – c’è la personalizzazione del prodotto, e per questo il nostro personale è particolarmente esperto. A richiesta, tessuti, materiali e pietre preziose possono essere scelti dalle clienti e inseriti negli abiti. Per questa ragione sarte, modelliste e ricamatrici lavorano a stretto contatto con il team di designers dell’ufficio stile”. 

“Cerchiamo sarti – fa notare – perché crediamo fermamente nel talento dei giovani, che possono dare un’immagine concreta alla bellezza del nostro Made in Italy, continuare a perpetuarne fama e riconoscimenti all’estero. Dalla loro energia nascerà l’avvenire del comparto, così come una nuova stagione di rilancio del Sud. Per i sarti, in particolare, la ricerca è più difficile, perché per anni si è trascurata la dimensione artigianale, a torto ritenuta poco qualificante rispetto a lavori considerati più intellettuali, dove l’uso delle mani non è richiesto”. 

 

(Adnkronos)