L’Europa ha lanciato il New Green Deal, mentre una parte consistente dei fondi del Pnrr sarà dedicata proprio alla transizione ecologica: sfide che le imprese italiane sono pronte a vincere. “È possibile dire innanzitutto che si nota un’attenzione sempre crescente verso lo “Score di Sostenibilità” delle imprese, nello specifico l’impronta di carbonio; ciò significa che le aziende, sia quelle manifatturiere che quelle dei servizi, saranno sempre più spinte a trovare soluzioni capaci di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra immessi in atmosfera”, dice ad Adnkronos/Labitalia, Riccardo Marchetti, giovane imprenditore con un’importante esperienza nel mondo delle bioenergie: è amministratore delegato di Adamant BioNRG, azienda specializzata in soluzioni integrate nel mondo delle bioenergie sostenibili. “Le modalità di riduzione possono essere diverse, -spiega Marchetti- partendo dall’adottare energie rinnovabili per chi fa impresa manifatturiera come, per esempio, l’utilizzo di pannelli solari o l’acquisto di energia verde dal mercato”. C’è poi una soluzione più ‘semplice’: “L’acquisto di crediti di CO2 tramite mercati regolamentati o piattaforme volontarie -illustra Marchetti-: questo significa che, tramite il trading di certificati, imprese che emettono CO2 possono comprare crediti di carbonio da altre attività che invece lo sequestrano dall’atmosfera”.”Per esempio, un progetto di riforestazione può partecipare su un mercato di questo tipo, vendendo il carbonio sequestrato a un acquirente (emissore netto), così da raggiungere il risultato di zero emissioni su scala globale. L’opinione pubblica e i consumatori ricopriranno un ruolo sempre più critico nello spingere il settore privato a essere protagonista della transizione ecologica che porterà sicuramente un’attenzione sempre maggiore alla riduzione di emissioni di gas climalteranti in atmosfera”, aggiunge.
Adamant BioNRG è un’azienda internazionale. “Al momento il nostro mercato principale, se consideriamo le vendite, è l’Europa -afferma Marchetti-; ciononostante, ci siamo sviluppati molto all’estero con l’obiettivo di sviluppare l’origination di materie prime di scarto, core business della nostra attività. Questo percorso è frutto di un enorme lavoro iniziato cinque anni fa, il quale ci ha permesso di costruire un importante network in molti paesi europei ed extra europei e che oggi comincia a restituire i propri frutti”. Le aziende soprattutto la manifattura si trovano a fare i conti con un rialzo importante dei prezzi energetici. “Ciò che sta accadendo sul mercato globale dell’energia esula un po’ dal nostro settore. Possiamo dire però -spiega l’imprenditore- che il rialzo dei prezzi energetici oggi dipende da vari fattori di congiuntura internazionale e se vogliamo entrare nello specifico, il rialzo dei prezzi energetici oggi è legato principalmente al mercato del gas, protagonista di rialzi esorbitanti dovuti a vari fattori (diminuzione degli stock imputabile, rallentamento delle forniture da parte della Russia); personalmente penso si tratti di un fattore temporaneo”. “Sul lungo periodo tuttavia, l’attesa è quella di un aumento generalizzato dovuto sostanzialmente ad una carenza di investimenti nel settore fossile, anche sulla spinta della pressione internazionale nel disincentivare il fossile a favore delle rinnovabili; perciò, meno investimenti sul fossile porteranno inevitabilmente a una minore disponibilità di prodotto vs. una domanda che comunque rimane crescente. Concludendo, posso dire che il gap relativo al diminuire degli investimenti sul comparto fossile, dovrà essere colmato dalle energie rinnovabili grazie al costante lavoro di aziende come la nostra”, conclude Marchetti.
“Gli enti governativi hanno destinato cifre davvero considerevoli, soprattutto all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al supporto della transizione ecologica. Tuttavia, nonostante rappresentiamo una di quelle aziende direttamente coinvolte in queste tipologie di attività, non siamo ancora in grado di vedere questi fondi disponibili sul “mercato” e aspettiamo, da parte del Governo, delle indicazioni più chiare su come questi stanziamenti verranno messi a disposizione”, dice ancora Riccardo Marchetti. “La nostra gamma di prodotti è relativa all’offerta di carburanti liquidi ecologici, prodotti capaci di far risparmiare in media almeno l’80% di CO2 rispetto ai carburanti fossili. Il nostro focus, infatti, va verso le materie prime non alimentari, nello specifico residui e sottoprodotti, con una grande attenzione all’economia circolare. Precisamente riutilizziamo queste tipologie di materie destinandole alla produzione di biocarburanti avanzati, nello specifico biodiesel, il quale, miscelabile con gasolio fossile, riesce a far risparmiare una considerevole percentuale di CO2 rispetto al gasolio fossile”, spiega l’imprenditore. “La nostra clientela è per la maggior parte costituita da società petrolifere che, grazie anche alle normative europee, comprano ingenti quantità di biocarburanti da miscelare in una precisa percentuale ai loro carburanti fossili, contribuendo così al raggiungimento di una società “low-carbon””, aggiunge.
Adamant BioNRG è stata scelta da Statista e inserita nel Report Leader della Crescita 2022 del Sole 24 Ore come una delle aziende italiane in maggiore espansione. “Sicuramente è una soddisfazione che certifica in un certo senso quello che è stato negli ultimi anni, ed è tutt’ora, lo sforzo di Adamant; ovvero una grande attenzione a una crescita sostenibile”, aggiunge Marchetti. “Possiamo dire che il nostro sviluppo sia sostenibile a 360°, in quanto siamo molto attenti a un’espansione organica della nostra struttura, la quale ha visto anno dopo anno una duplicazione del fatturato. Di conseguenza, tutto ciò ci gratifica, riconoscendo i nostri sforzi e spronandoci al contempo a continuare con questa crescita per gli anni a venire”, conclude. (di Mariangela Pani)