Mo, Torassa (Maiora Solutions): “a Tel Aviv mondo innovazione e startup fermo, eventi cancellati”

(Adnkronos) – “C’erano molti eventi legati al mondo delle startup e dell’innovazione in questo periodo e sono stati tutti cancellati e rinviati a data da destinarsi. Il mondo delle startup a Tel Aviv va a una velocità che è difficile da raccontare in Italia e il fatto che tutto questo si sia fermato la dice lunga sulla situazione”. Così, con Adnkronos/Labitalia, Andrea Torassa, ceo di Maiora Solutions, start-up italiana con progetti in Israele, sugli effetti del conflitto sull’economia israeliana.  

Maiora Solutions è una start-up italiana innovativa specializzata nello sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale, analisi avanzata dei dati, pricing e revenue management per aziende di diversi settori, dal turismo&hospitality a sport ed eventi, dal lusso alla grande distribuzione, fino alla logistica e al food & beverage.  

“Noi siamo una startup che realizza sistemi di analisi dei dati, creiamo algoritmi -spiega Torassa- che in automatico analizzano i dati delle aziende e forniscono raccomandazioni tendenzialmente commerciali. Il nostro rapporto con Israele è abbastanza forte, noi abbiamo passato lo scorso anno 4 mesi a Tel Aviv, perchè abbiamo partecipato innanzitutto a un programma di accelerazione per le startup italiane in Israele. Abbiamo vinto un bando dell’ambasciata italiana a Tel Aviv e quindi abbiamo passato un periodo abbastanza lungo in Israele. Questo ci ha poi consentito di creare tutta una serie di legami dal punto di vista personale ma anche professionale e quindi abbiamo anche dei progetti di ricerca scientifica in essere con delle società sul posto. E’ tanto che investiamo nel rapporto con il Paese -continua ancora- ed è un problema quanto sta avvenendo perchè si fermano delle attività, delle collaborazioni, si rallentano i progetti e non si sa quando si può andare a recuperarli. All’uscita dalla guerra la situazione difficilmente sarà come prima”, sottolinea.  

Fondata nel 2017 a Milano da Andrea Torassa ed Emilio Zunino, dopo essere rientrati da un’esperienza lavorativa all’estero, la start-up si avvale oggi di un team di professionisti ed esperti del settore, una squadra di grande esperienza nell’uso e nell’analisi avanzata dei dati e nello sviluppo di soluzioni automatizzate. La startup ha anche organizzato un tour per aziende italiane del food retail in Israele. 

E Torassa racconta ancora: “Io dovevo andare a Tel Aviv la settimana prossima per un evento che è stato cancellato. Le persone in Israele stanno lavorando? Al 90% direi di no la sensazione che abbiamo noi è che l’economia israeliana nella sua stragrande parte si sia fermata perchè una buona parte delle persone sono state richiamate in servizio come riservisti nell’esercito e chi non è stato chiamato in servizio si occupa di raccolte fondi, solidarietà, che è tantissima. La maggior parte delle attività si sono interrotte, altre attività che abbiamo in essere continuano, da remoto, perchè per un’azienda con cui collaboriamo le persone che vi lavorano non sono state richiamate in servizio. Ma a occhio è più l’eccezione che la regola”, ribadisce.  

Oggi per le aziende italiani, ma anche per quelle di altri Paesi, “Israele non è mai un mercato di sbocco, è difficile che un’azienda internazionale scelga Israele per andare a vendere lì. Può succedere ma è difficile. Quelle con Israele sono collaborazioni su progetti per poi andare a vendere altrove. E’ un mercato interessante perchè c’è tanta tecnologia e innovazione che si può combinare con quello che facciamo noi per andare poi a vendere un prodotto più completo”, conclude.  

 

 

(Adnkronos)