(Adnkronos) – “L’Istituto Nazionale Tributaristi (Int) quale socio fondatore di Confassociazioni, la Confederazione delle Associazioni professionali, aveva accolto con favore il protocollo sottoscritto tra il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e il presidente della Confederazione Angelo Deiana, volto alla collaborazione nell’attuazione del Pnrr, inoltre i tributaristi Int hanno partecipando e stanno partecipando anche a livello territoriale ai progetti collegati per l’acquisizione dei fondi europei”. Con queste premesse il presidente dell’Istituto Nazionale Tributaristi Int e vicepresidente vVicario di Confassociazioni, ha rilanciato il ruolo dei tributaristi, quali professionisti del settore tributario qualificati e competenti, per certificare i dati contabili e di bilancio necessari per tutelare la correttezza delle istanze di finanziamenti e contributi richiesti dalle imprese.
“Concordo con chi sottolinea l’importanza dei professionisti contabili nel rilancio e nel supporto alla crescita equa e corretta del Paese”, dichiara Alemanno, che precisa: “Ma non si devono creare funzioni discriminanti tra chi quotidianamente segue, assiste contabilmente e fiscalmente imprese e lavoratori autonomi, funzioni esclusive peraltro vietate dalle direttive europee”. “Inoltre i tributaristi qualificati ai sensi della L. 4 del 2013, che si sottopongono all’esame di certificazione di parte terza ai sensi della Norma Uni 11511 e che sono soggetti, non solo al controllo assegnato per legge alle rispettive Associazioni di rappresentanza iscritte negli elenchi del Ministero dello Sviluppo Economico, ma anche a quello regolamentato dal rigido Codice del consumo, già sono abilitati a varie forme di certificazione per il controllo dei dati contabili sia per bandi ministeriali (es. Mise per l’imprenditoria femminile) o per attestare lo stato di salute dei bilanci delle imprese ai fini della gestione delle somme iscritte a ruolo (es. Direttiva Equitalia oggi Agenzia Entrate Riscossione)”, aggiunge.
“Quindi bene le verifiche e i controlli sulla correttezza dei dati delle imprese richiedenti finanziamenti o contributi, ma senza fughe discriminatorie in avanti a favore di singole categorie professionali, sicuramente competenti, ma che non sono le sole ad assistere le attività produttive nel nostro Paese”, dice Alemanno.
Alemanno tocca anche un ulteriore tema sulla figura del certificatore, quella della sua indipendenza dal soggetto certificato: “Il Mise e il Mef in un decreto interministeriale, di prossima emanazione, parrebbe vogliano evidenziare come il soggetto certificatore debba avere piena indipendenza, dichiarando di non avere rapporti diretti o indiretti con l’impresa richiedente i finanziamenti o i contributi, vedremo quali saranno le indicazioni appena il decreto sarà consultabile”.
“Ma intanto -precisa il presidente Int- ritengo questa indicazione estremamente importante proprio per la massima correttezza della certificazione e perché il consulente delle imprese sia quello che dovrebbe essere, ovvero un aiuto per l’imprenditore nell’impegnativo compito della gestione aziendale e un supporto per la corretta applicazione delle normative, il consulente fiscale non è certo nato come figura sostitutiva del controllo statale, con tale indipendenza ognuno tornerebbe al proprio ruolo, il consulente come supporto alle imprese, il certificatore come attestatore della correttezza e lo Stato come controllore per la tutela di tutti i cittadini contribuenti”.
“Incontreremo appena insediati i rappresenti dei vari ministeri interessati e spiegheremo le nostre ragioni e la necessità di tutelare e non discriminare il lavoro di tutti i cittadini della nostra Nazione, quello professionale compreso”, conclude.