(Adnkronos) – L’instabilità del governo non giova mai al Paese, ma in questo momento, di più. Lo spiega ad Adnkronos/Labitalia Luca Bianchi, economista e direttore della Svimez. “Soprattutto la sospensione di interventi governativi nel Paese, e in particolare nel Sud, può presentare dei rischi: siamo in una fase complicata in cui si incrociano, da un lato, le opportunità di ripresa date dagli investimenti Pnrr (e rispetto al quale il Sud ha già grandi problemi di attuazione e su cui c’è bisogno di un presidio forte centrale) e l’inflazione”. “C’è bisogno di interventi che mitighino l’impatto dell’inflazione -aggiunge Bianchi- Su questo il Sud rischia di pagare un prezzo molto alto perché la corsa dell’inflazione taglia il potere d’acquisto dei salari, che nel Mezzogiorno sono in media più bassi del 20%”. “Al Sud l’inflazione colpisce di più, colpisce le famiglie più deboli, e rischia di ampliare la sacca di povertà anche tra chi il lavoro ce l’ha: il contrasto all’inflazione è il tema più urgente da affrontare”, afferma Bianchi.
E su questo versante, “il tavolo tra governo e parti sociali sul tema del lavoro e della lotta all’inflazione ha imboccato la strada giusta, avendo evidenziato la questione salariale e il tema dei lavoratori poveri, uno degli elementi più drammatici in questa fase. E’ stata individuata una serie di interventi efficaci su questo campo. Serve però un governo operativo per attuarli. C’è bisogno che queste tematiche sociali siano al centro di un nuovo patto di governo” sostiene il direttore della Svimez. “Abbiamo stimato che in Italia ci sono circa 3 mln di working poor, ossia persone che, pur lavorando, vivono in povertà. Di questi 3 milioni, circa 2 milioni si trovano al Sud” spiega Bianchi aggiungendo: “Ci sono vari modi per stimare i working poor, ma diciamo che questa condizione è dettata non solo dalla retribuzione complessiva, ma anche dalle ore lavorate. Un fatto testimoniato dalla diffusione del part time involontario al Sud”.
E i timori della Svimez riguardano anche il Pnrr. “La nostra preoccupazione -spiega Bianchi- è che la quota del 40% del Pnrr dedicata al Sud in realtà non si realizzi se non c’è un impegno straordinario e maggiore per il rafforzamento della capacità amministrativa”. Nel Pnrr, ricorda Bianchi, “c’è un vincolo sia in termini sia di progettazione sia di capacità di attuazione, e noi più volte abbiamo chiesto al governo un rafforzamento delle strutture territoriali”. Un supporto “sia attraverso un rafforzamento della Pa -dice ancora Bianchi- (ma le procedure sono troppo lunghe) sia attraverso l’istituzione di centri di competenza territoriali che aiutassero le amministrazioni locali a fare i progetti e spendere bene”. (di Mariangela Pani)