(Adnkronos) – Conto alla rovescia per il Vinitaly 2023, il Salone internazionale dei vini e distillati, giunto alla 55ma edizione, che si apre domenica a Verona. Quattro giorni dedicati allo sviluppo delle relazioni tra produttori, buyer e stakeholder per condividere esperienze e competenze. Consorzi e gruppi vitivinicoli sono pronti per un’edizione di vera ripartenza e danno voce alle loro aspettative.
Dal Piemonte, Filippo Mobrici, presidente Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, afferma: “Questo Vinitaly 2023 finalmente segna un reale e tangibile ritorno alla normalità. Dopo tre anni di incertezze portate dalla pandemia, questa fiera sarà sicuramente di buon auspicio per rivedere tanti operatori esteri, soprattutto coloro che provengono da Asia e Stati Uniti, e per riprendere con questi ultimi un cammino forzatamente interrotto. Vinitaly, con i cambiamenti arrivati negli ultimi anni, rimane comunque una fiera fondamentale per tutto il comparto vitivinicolo nazionale; rimane di grande richiamo, uno degli eventi più importanti per il mondo del vino anche a livello internazionale, una piazza da coltivare con cura sia per il Consorzio sia per tutte le aziende che rappresentiamo”.
Anche per Stefano Chiarlo, presidente Associazione produttori del Nizza, “Vinitaly 2023 si prospetta essere una migliore edizione rispetto a quella precedente”. “Ciò che più attendiamo – ammette – è il ritorno dei player dei mercati asiatici, che, dopo gli anni di stop dovuti alla pandemia, finalmente torneranno ad essere presenti in fiera. Un altro elemento senz’altro positivo per i produttori è il fatto che la fiera sia stata impostata in modo tale da incanalare differentemente wine lovers e operatori. La fiera manterrà così una connotazione maggiormente tecnica e di settore, preservando quindi la sua natura commerciale”.
“Vinitaly – osserva Paolo Fiorini, presidente del Consorzio Garda Doc -è da sempre un momento importante e di rilevanza strategica nel mondo del vino. Quest’anno, come Consorzio, siamo davvero emozionati di farne parte e di partecipare per la prima volta con uno stand consortile e un programma molto denso di attività e appuntamenti. Negli ultimi anni il Consorzio Garda Doc ha intrapreso un percorso di consolidamento dell’immagine dei vini del Garda e questo rappresenta per noi un ulteriore passo per rinnovare il nostro impegno nei confronti della denominazione”.
Un’occasione anche per presentare nuove etichette e annate. “Per il Consorzio Vini Venezia il Vinitaly rappresenta un’ottima occasione per presentare le etichette delle 5 denominazioni che tutela, nonché i prodotti di tutti i suoi soci, che saranno presenti alla manifestazione nello stand collettivo del Consorzio. Durante questa quattro giorni, saremo presenti al padiglione 4 stand E3 e cercheremo di far conoscere e di promuovere, oltre ai prodotti delle cinque denominazioni, il nostro territorio. Ci rivolgeremo agli appassionati, ai wine lover, a tutte quelle figure professionali che verranno a trovarci per conoscere i vini autoctoni e internazionali prodotti nel cuore della Piave doc, del Lison Pramaggiore e della Venezia Doc, con l’obiettivo di mantenere il trend positivo degli imbottigliamenti che si è verificato negli ultimi anni”, dichiara Stefano Quaggio, direttore del Consorzio vini Venezia.
Tutto pronto anche in casa Piccini 1882: “Non vediamo l’ora – dice Mario Piccini, ad del Gruppo presente in Toscana, Basilicata, Sicilia e Piemonte – che si aprano i battenti della prossima edizione del Vinitaly. Il nostro Gruppo si presenta al gran completo, grazie alle recenti acquisizioni di nuove aziende, tra cui spicca la Cantina della Porta Rossa, storico brand piemontese nelle Langhe. Quest’ultimo acquisto completa la nostra ampia gamma di tenute sparse tra la Toscana e il Sud Italia, rendendoci così l’autentica Famiglia Italiana del vino. Infine, la presenza, tra gli stand, dei maggiori players asiatici e statunitensi sancisce la definitiva riapertura delle frontiere del vino, contribuendo a fare dell’edizione di quest’anno il primo vero Vinitaly dell’era post-Covid”.
Da Nord a Sud, le aspettative non cambiano. “Il Consorzio di Tutela Vini Doc Cirò e Melissa ha un programma molto ricco di attività in cantiere, in particolare l’evento fuori salone previsto per domenica 2 aprile, che si terrà all’interno del Teatro Stabile, un luogo di storico di spicco nel contesto veronese. Abbiamo investito molto risorse per realizzare questa serata, durante la quale i vini dei produttori del Consorzio verranno accostati a diverse cucine regionali italiane, a testimonianza della loro estrema versatilità. Puntiamo molto su questo evento e ci aspettiamo che la risposta sia davvero positiva. Per quanto riguarda la fiera, la speranza è quella che abbia successo e risonanza, soprattutto in quanto prima edizione post-Covid. Lo stand del Consorzio si troverà all’interno dello spazio regionale Calabria, insieme a molte aziende di associati e all’interno di un contesto dinamico nel quale verranno organizzati incontri e masterclass sui vini calabresi”, annuncia Raffaele Librandi, del Consorzio di tutela vino Doc Cirò e Melissa (Calabria).
Anche la Sicilia del vino di qualità “ha sempre condiviso al Vinitaly i propri valori distintivi: territori, vitigni, tradizioni ma anche innovazione, ricerca, capacità”, come sottolinea Laurent Bernard de la Gatinais, Assovini Sicilia. “Vinitaly – prosegue – rappresenta storicamente una vetrina importante per il mondo vinicolo siciliano. Un’occasione unica per condividere la qualità della nostra produzione, le novità e confrontarsi, allo stesso tempo, con operatori di settore internazionali. Oggi, i nostri produttori e associati sono custodi di cultura e territori e si fanno portavoce di una narrazione dove il vino rappresenta il contenitore ideale di storia, tradizione, passato e futuro”.
“Siamo lieti di partecipare alla 55ma edizione del Vinitaly – aggiunge Antonio Rallo, presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia – che di certo negli anni ha contribuito a segnare crescita e successo del vino italiano sui mercati internazionali. Il Consorzio accoglierà al suo stand tutti coloro che hanno l’intenzione di conoscere più da vicino, in uno spazio interamente dedicato, i vini della Denominazione. In uno scenario di grandi trasformazioni, è importante contribuire alla competitività del settore attraverso un brand sempre più riconosciuto come quello della Doc Sicilia, simbolo di eccellenza made in Italy”.