Vino, Chiara Soldati (La Scolca): “Interpretare scenari post-Covid per essere competitivi”

Guardare avanti ma, soprattutto, guardare lontano. Anche in un periodo difficilissimo come quello della pandemia. Il momento ‘giusto’ per investire, per fare nuovi progetti e addirittura per assumere. E’ con questo spirito che ha affrontato questi mesi Chiara Soldati, quinta generazione e oggi ‘volto solare’ di tenuta La Scolca, storica azienda vitivinicola piemontese. Acquistata oltre un secolo fa dal bisnonno dell’attuale proprietario Giorgio Soldati, che conduce l’azienda insieme alla figlia Chiara, ha i suoi vigneti nelle più belle posizioni di Rovereto, in provincia di Alessandria, e il suo Gavi dei Gavi è la più alta rappresentazione del vino che si produce in questa microzona. O, meglio, il Gavi, ricavato da uve di Cortese, è stato inventato proprio qui, a La Scolca, e da più di 100 anni è diventato un modello di stile.  

“Guardare lontano – afferma Chiara Soldati – vuol dire oggi capire quali saranno gli scenari post Covid e i trend futuri. La crisi pandemica ha segnato fortemente l’economia mondiale non solo in termini di perdite, ma anche e soprattutto nel fare emergere la necessità di nuovi approcci. Il primo è quello che riguarda il consolidare una forte identità della produzione italiana: oggi a fare la differenza è l’unicità del nostro territorio. Apparentemente, la marcata parcellizzazione del mercato del vino italiano potrebbe apparire come una debolezza, ma se comunichiamo come ‘sistema vino Italia’ la nostra unicità, la differenza varietale diventa un grande plus a livello mondiale, divenendo un segno distintivo rispetto all’offerta di vitigni internazionali. Raccontare, ad esempio, il vitigno cortese di Gavi al mondo è raccontare qualcosa di unico, non replicabile. Era ed è la nostra forza per il futuro”.  

“Altro approccio fondamentale per competere all’estero – prosegue – sarà quello di fare sistema con le cantine; la squadra Italia oggi può, in linea con i successi sportivi, dimostrare di sapere giocare sul campo dell’esternalizzazione come una comunità coesa. Importante, infine, è il tema della distribuzione. Molte aziende vitivinicole durante la fase Covid hanno investito sulla distribuzione online tramite e-commerce: il mercato online rappresenta sempre più uno strumento interessante per un costante contatto con gli appassionati e il pubblico; al contempo è necessario, però, sostenere l’Horeca che negli anni ha costruito il successo del vino italiano nel nostro Paese e nel mondo. Per questo, come azienda, abbiamo voluto investire in un nuovo canale e-commerce per i nostri winelovers e al contempo confermare la nostra presenza affianco di coloro che ogni giorno raccontano e valorizzano il nostro prodotto”. 

Quanto alla vendemmia da poco conclusa, le aspettative sono ottime. “Come La Scolca guardiamo a questa 102ma vendemmia, che ha registrato un ottimo raccolto giunto dopo un’estate siccitosa, con una costante escursione termica tra il giorno e la notte e una resa riportata dalla Regione a 95 quintali per ettaro, con spirito di innovazione e di modernità e con un piano triennale di investimenti che vuole sin da subito guardare lontano, anche in termini di sostenibilità”, spiega Chiara Soldati. 

E il 2021 ha portato all’azienda anche nuovi importanti riconoscimenti internazionali. Ultimo in ordine di tempo quello del Merano Wine Festival, dove, il 6 novembre, Chiara Soldati ha ritirato il Platinum Award 2021 attribuito a La Scolca D’Antan Rosè Millesimato Riserva 2009 da The WineHunter. Mentre altri due premi sono arrivati da Austria e Germania. In occasione del ‘Piemonte Bianco Trophy 2021’, a conquistare l’attenzione della giuria Falstaff, che ha voluto sottolineare l’importanza della produzione bianchista del territorio piemontese, il La Scolca D’Antan 2007, che con 94 punti è stato il vincitore del primo premio per i bianchi del Piemonte. A Mundus Vini – 29th Grand International Wine Award, una delle competizioni più importanti del mondo, la giuria ha premiato il La Scolca D’Antan 2007 con la Gold Medal, confermando così questa iconica etichetta della cantina di Gavi nell’olimpo dei grandi vini bianchi. 

“Paesi come l’Austria, la Germania e la Svizzera – sottolinea Chiara Soldati – rappresentano per noi un mercato importante, un pubblico sempre più attento all’identità territoriale, all’alta qualità e a un’artigianalità del vino che è nel Dna della storia della mia famiglia. Il primo premio a La Scolca D’Antan 2007 è un ulteriore conferma delle grandi capacità di invecchiamento del vitigno Cortese. Sin dagli anni ’70 siamo convinti delle potenzialità di evoluzione del Cortese e i riconoscimenti della critica di questi anni ne sono la conferma: una scommessa vinta che porta ancora una volta la produzione italiana a pieno titolo nell’olimpo dei grandi vini bianchi del mondo”. 

 

(Adnkronos)