MANTOVA – Torna a parlare sull’ormai proverbiale panchina del Sinergy Center, il direttore tecnico del Mantova Christian Botturi, che traccia un bilancio della stagione biancorossa dopo le prime 8 gare nel campionato di Serie B.
“COL BRESCIA DUE PUNTI PERSI, MA MI E’ PIACIUTO L’ATTEGGIAMENTO”
“Due punti persi col Brescia: al di là dei risultati statistici meritavamo di vincere. Come meritavamo di perdere in altre partite, soprattutto in trasferta, questa potevamo portarla a casa. La cosa bella è che la squadra non si è snaturata: una volta in svantaggio ha cercato di riacciuffare il risultato. E mi piace l’idea, di come abbiamo finito la gara, cioè attaccando”.
“CONSAPEVOLEZZA ED EQUILIBRIO: ANCHE NEI GIUDIZI”
Poi Botturi rivela quelli che sono gli ingredienti per migliorare il rendimento della squadra, specialmente in trasferta: consapevolezza ed equilibrio. “Partiamo dall’equilibrio: ci deve essere dentro e fuori dal campo. L’equilibrio interno pensiamo di averlo, perché quando parliamo tra di noi sappiamo bene che tipo di stagione è. Ci manca però l’equilibrio dei risultati, tra casa e trasferta. Ma bisogna essere equilibrati anche fuori dal campo, e mi riferisco ai giudizi di giornalisti e tifosi: non possiamo passare dall’euforia alla depressione da una settimana all’altra. Bisogna inoltre essere consapevoli che stiamo fondando questa stagione su un gruppo di ragazzi che non ha mai fatto questa categoria. Stiamo producendo qualcosa di positivo, ma il campionato è lungo”.
“CI ASPETTA UN CICLO DI 5 PARTITE TERRIBILI: DOBBIAMO LASCIARCI SCIVOLARE I PARERI ALTRUI, BELLI O BRUTTI”
“Dobbiamo mettere un bel kway – dice Botturi usando una sorta di metafora -, ci aspetta un ciclo di 5 partite veramente difficili, metaforicamente bisogna mettere un kway che ci faccia scivolare addosso i giudizi buoni e meno buoni. Sullo sfondo ci sono le nuvole, cioè partite difficili con squadre come Sampdoria, Palermo, Sassuolo e Cremonese, tre in trasferta e due in casa. Tutte gare oggettivamente difficili. Ma noi stiamo dimostrando di poter fare la B dignitosamente, dobbiamo ricordarci qual è il nostro obiettivo”.
“PER LA SALVEZZA SERVONO ALTRI 35 PUNTI, PER ESSERE DA B SERVE UN SALTO MENTALE ULTERIORE”
Botturi fissa la quota salvezza in almeno 46 punti: “Ne abbiamo fatti 11, per arrivarci ne servono almeno altri 35” usando un’altra metafora, quella dell’isola. “Il risultato lo devono portare avanti dei giocatori che devono dimostrare di valere la categoria, e per essere da B bisogna fare un salto mentale, curando ogni aspetto in modo ancor più rigoroso. La somma di tutte queste cose, aumenta la consapevolezza, l’equilibrio, il plus. Con il mister ogni giorno dico ai ragazzi: per ottenere qualcosa in più bisogna fare di più individualmente”.
“SALTO ‘QUANTICO’ MENTALE: SMETTIAMOLA DI PENSARE CHE FUORI CASA PERDIAMO, ALTRIMENTI POI SUCCEDE SEMPRE. FACCIAMO UN PASSO IN AVANTI”
Il direttore poi analizza la differenza di rendimento tra casa e trasferta: “A Coverciano hanno parlato di effetto Florida: se continuiamo a dire che fuori casa tanto perdiamo, va a finire che succede sempre. I giocatori devono capire che la partita è fatta di episodi, migliorare mentalmente vivendo ogni singola azione e ogni singolo pallone come se fosse una questione vitale. Ogni volta che perdiamo la concentrazione, torniamo ad essere una normale squadra da serie C. Se col Brescia avessimo avuto la capacità di capire i momenti che ha avuto il Cesena contro di noi, il primo tempo non sarebbe finito 0-0. Bisogna essere più cinici, cattivi, determinati, contro una squadra che ha dei singoli in grado di cambiare la partita. Noi non possiamo permetterci di parlare del singolo, saremo sempre una squadra che punterà sul collettivo. In casa forse ci sentiamo un po’ più protetti, trascinati da tifosi eccezionali che si fanno sentire. Ma in trasferta ci sono aspetti mentali da migliorare”.
“CON LA CARRARESE DOBBIAMO ESSERE MARMOREI, CONSAPEVOLI DI FARCELA”
Prima gara del ciclo terribile: la trasferta di Carrara. E anche qui Botturi parte con una sorta di immagine: “Con la Carrarese dobbiamo essere “marmorei” per invertire il trend per ritrovare quell’equilibrio di risultati: duri come il marmo mentalmente, consapevoli di farcela. In queste due settimane bisogna lavorare, a partire dall’amichevole di sabato col Como, un test prestigioso che sarà una tappa d’avvicinamento al campionato. In Toscana andremo in un ambiente che non ha mai giocato in casa, con un campo sintetico nuovo: bisogna dare un segnale”.
“MANCUSO E ARAMU, GIOCATORI RECUPERATI CHE ORA STANNO DANDO L’APPORTO CHE CI ASPETTAVAMO. MA IL GRUPPO DEVE ACCELERARE”
“Mi spiace che in alcune disamine, ma è normale, si focalizzi l’attenzione su Mancuso e Aramu: ci sono tante aspettative su di loro”. E li paragona ad un Iphone scarico: “Quando lo attaccate al caricabatterie non si accende subito e poi magari dice che serve l’aggiornamento. Così è per loro: due giocatori che abbiamo recuperato piano piano e che ora stanno entrando nei meccanismi di Possanzini, cosa non facile. Siamo molto contenti di come si sono inseriti e di cosa stanno dando. E’ il gruppo in generale che deve essere più consapevole. E poi: qua non ci sono i soldi del Monopoli. Abbiamo fatto scelte chiare: prima la conferma dello staff tecnico, e non era scontato. Poi la conferma di un gruppo in cui crediamo, che ci sta dando buoni segnali, abbiamo portato dentro nuovi acquisti per dare qualcosa di diverso, è una società che ha deciso di investire parte del bilancio in un’infrastruttura. Significa che ha un progetto e un’idea di pianificazione tecnica ben chiara, siamo contenti della rosa che abbiamo e dei suoi interpreti, questo gruppo se continua ad essere compatto ed equilibrato, riuscirà a raggiungere l’obiettivo salvezza”. E poi, riferendosi anche agli altri nuovi: “Dobbiamo dare una sgasata al nostro percorso”.