MANTOVA – Sabato al “San Nicola” di Bari potrebbe arrivare l’esordio in campionato per Sebastien De Maio, esperto difensore francese con trascorsi importanti: Brescia, Fiorentina, Udinese, Anderlecht, Genoa, Vicenza nel suo passato. Giunto in biancorosso nel gennaio 2024, il centrale difensivo 37enne, è stato confermato anche dopo il salto in cadetteria. La sua esperienza è stata ritenuta fondamentale nella gestione dello spogliatoio.
A causa dell’infortunio di Redolfi, dicevamo, nella difficile trasferta pugliese (fischio d’inizio alle 15) potrebbe toccare proprio al transalpino: “Vedremo – dice De Maio – c’è anche Solini che può giocare centrale. Il mister deciderà con calma e, se mi chiamerà, sarò pronto. Il campo manca sempre: io mi alleno per giocare, poi vengono fatte delle scelte e vanno accettate, per il bene della squadra”. Come detto, il ruolo di Sebastien nel Mantova è anche quello di leader nello spogliatoio, anche quando non gioca: “Sono qua per aiutare la squadra, sia dentro che fuori dal terreno di gioco. Ci sono tanti giovani che devono essere guidati e confortati da noi più esperti”. Bastone o carota? “Con loro sempre carota”.
L’impatto del Mantova con la cadetteria per ora è stato molto positivo: 7 punti nelle prime 4 giornate: “Per una neopromossa è davvero un buon inizio, anche se potevamo fare addirittura meglio – prosegue De Maio -, forse avremmo meritato di raccogliere un punto con la Juve Stabia. Non è facile calarsi in un campionato nuovo per tanti: servono entusiasmo e mentalità. Ma la cosa che mi è piaciuta di più è stata vedere il Mantova che entra in campo e gioca come ha sempre fatto la scorsa stagione”.
Ci potrebbero essere ulteriori margini di miglioramento: “Adesso il campionato entra nel vivo, dopo la sosta nazionali: dobbiamo essere consapevoli di poter stare in questa B e fare bene in categoria”. In tanti hanno fatto i complimenti a Possanzini per il gioco del Mantova, ultimo in ordine di tempo Maurizio Sarri. Ma è così difficile entrare nel sistema di gioco di questa Acm? “No, però devi portare attenzione e concentrazione. Secondo me è più difficile per i centrocampisti che per i difensori, ma devi essere concentrato: è importante guardare, ascoltare e imparare. Ho letto l’intervista a mister Sarri: sappiamo che il sistema del Mantova viene apprezzato dai tecnici che amano il gioco”.
All’orizzonte c’è il Bari: si riparte da uno stadio importante, una piazza tra le più numerose e calde del calcio italiano. “Arrivano da un anno difficile e da un inizio di torneo non adatto alle loro aspettative. Sarà una gara dura, in uno stadio caldissimo. Non mi fido: dopo la sosta, mi aspetto una loro reazione, dobbiamo essere molto attenti. E poi c’è Kevin Lasagna, un giocatore di grande livello, che è stato nella nazionale azzurra, un attaccante di categoria superiore: grandissima velocità e tanta qualità. Dovremo stare attenti a lui come a tutto il Bari”.