MANTOVA – In viale Te si chiude ufficialmente oggi, dopo 5 anni, l’era Setti. Era l’estate del 2018, infatti, quando l’imprenditore carpigiano, già proprietario del Verona, rilevò il pacchetto di maggioranza del Mantova 1911, fatto ripartire dalla D nell’estate precedente da un’ampia compagine societaria formata, tra gli altri, da Di Tanno, Pecchini, Penta e Colombo. Alcune luci, specialmente nella fase iniziale del cammino, ma pure tante ombre, in questo quinquennio dell’Acm. Da salvare, complessivamente, il ritorno nei professionisti, arrivato dopo un biennio di tentativi. In calando, invece, il rendimento nella serie C. Discreto il primo anno sotto la guida di Troise, con la qualificazione ai play off, negativo il successivo con Lauro in panchina, sostituito per qualche tempo da Galderisi. Ma era arrivata comunque una salvezza, seppure col fiatone. Disastroso, infine, l’ultimo, con la retrocessione in D nel campionato che ha visto avvicendarsi Corrent e Mandorlini. Un’onta evitata solamente dalla provvidenziale riammissione, per la mancata iscrizione del Pordenone.
Si ripartirà comunque dalla Serie C e da oggi (il cda è convocato per le 14, attesa in giornata una conferenza stampa per esporre i dettagli dell’accordo) a prendere definitivamente le redini della società sarà dunque Filippo Piccoli, che avrà la maggioranza assoluta delle azioni (93%): arrivato in punta di piedi un anno fa, il patron della Sinergy (già sponsor del Verona) dapprima ha sostituito Masiello alla presidenza, e poi ha preso progressivamente la gestione dell’Acm. L’imprenditore veronese ha saputo conquistarsi la fiducia dell’ambiente biancorosso e dei tifosi, che hanno risposto in massa nella campagna abbonamenti.