Piccoli: “Ora pensiamo al futuro: la B solo un punto di partenza. Vedo un Mantova ancora con Botturi e Possanzini”

MEDA – “Festeggiamo ancora qualche ora, poi iniziamo a lavorare per il futuro. Prendiamoci questa serie B, arrivata con anticipo sui programmi, e teniamocela stretta. Ma la cadetteria non sarà un punto d’arrivo, bensì un punto di partenza”. Sono forti e chiare le parole del presidente del Mantova Filippo Piccoli dopo la gara di Meda col Renate. “Le parole di Possanzini fanno piacere (nei giorni scorsi il tecnico aveva ribadito la volontà di restare a Mantova ndr) faccio fatica a immaginare, pur con tutti gli sforzi, un Mantova 24/25 senza Botturi e Possanzini. Le sue parole dunque sono una conferma. Nei prossimi giorni incontrerò Botturi e i programmi che ho in testa per il Mantova per i prossimi tre anni, poi coinvolgeremo anche il mister: nutro la convinzione e la speranza che si convincerà definitivamente che il progetto deve andare avanti e siamo solo all’inizio”. In undici mesi, da quella retrocessione ai play out con l’Albinoleffe “E’ cambiato tanto – dice il patron – da quelle disgrazie, da quelle ceneri è nato tutto quello che poi avete visto quest’anno. Non tutto il male viene per nuocere. Sicuramente la Dea Bendata ci ha dato una mano, però dicono che la fortuna aiuta gli audaci, per cui va bene così”. Questione stadio: “Mi sento relativamente sereno – rivela Piccoli – siamo a buon punto perché il progetto fatto dal Comune è stato approvato. A quanto mi risulta siamo alla vigilia dell’inizio dei lavori. Confido che saremo pronti per inizio campionato. Se lo stadio fino a 3 mesi fa mi preoccupava, c’è stata una netta accelerazione da parte del Comune”. “Ora non c’è niente che mi preoccupa. Sono concentrato perché dobbiamo essere pronti ad una nuova sfida. Adesso entriamo nel calcio che conta”. Sui programmi però il presidente non entra nei dettagli: “Forse è meglio che prima li esponga Botturi”. “Andare in B col Mantova è una grande emozione, ma l’emozione vera è stato tutto il percorso che è stato fatto – precisa Piccoli – secondo me non ci stiamo rendendo conto di ciò che abbiamo fatto. Io ho una profonda stima della storia del Mantova, però quello che è stato fatto quest’anno le batte tutte. Perché il 13 maggio siamo retrocessi, eravamo in D. Botturi e Possanzini sono arrivati in D, così come il 65% della rosa. Il problema che avevo a giugno era come contrattualizzare Botturi. In D sei nei dilettanti e i contratti sono diversi. Passavo le giornate con i miei amministrativi per cercare di capire come ingaggiare Botturi. E poi ci siamo battuti come leoni sulla riammissione. Ricordo che siamo retrocessi al sabato, lunedì mattina alle 11 eravamo di fronte ai legali per parlare di riammissione. Uno sforzo che è stato ripagato. E’ una grande gioia aver coronato tutto questo percorso, che è stato eclatante”.

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here