Possanzini: “Errori di palleggio, bisogna abituarsi a gare importanti”. Burrai: “Lezione che ci servirà”

“Brucia: è normale, quando si perde. Ma bisogna essere lucidi e oggettivi nelle valutazioni. Abbiamo giocato contro una squadra più forte di noi, abbiamo provato fare la partita che volevamo e rispetto ad altre volte abbiamo sbagliato tanto sul palleggio”. Queste le prime dichiarazioni dell’allenatore del Mantova Davide Possanzini nel post Lecce-Mantova. “Forse eravamo intimoriti, visto che giocavamo una partita di questo calibro, con tanta gente allo stadio. Bisogna abituarsi ad altri palcoscenici – ammonisce il tecnico -, la squadra non ha mai abbandonato la propria identità, ha fatto un gol partendo da dietro e attirando la pressione. Altre volte abbiamo rischiato, abbiamo perso dei palloni, ma l’abbiamo fatto per la qualità della pressione del Lecce. E anche per nostra imprecisione, vedi il secondo gol: eravamo in fase di possesso, abbiamo rischiato un passaggio centrale e abbiamo preso gol sulla ripartenza”.

“SODDISFATTO DELLA PRESTAZIONE, L’ABBIAMO TENUTA VIVA FINO ALLA FINE”

“Abbiamo dei difetti, dobbiamo nasconderli con i nostri pregi, e quindi continuare a fare ciò che sappiamo fare con più convinzione, come hanno fatto i ragazzi. Il Lecce ha giocato bene, erano molto chiusi, si faceva fatica a palleggiare: però la squadra ci ha provato sempre. Sono soddisfatto della prestazione, l’abbiamo tenuta viva fino alla fine”.

“IL GIOCO CI HA PORTATO QUI, SNATURARCI SAREBBE CONTROPRODUCENTE. MA DOBBIAMO CAPIRE I PRO E I CONTRO DELLE GIOCATE”

La filosofia, insomma, non cambierà: “Questo modo di giocare ci ha portato qua, ora la qualità sale e le difficoltà aumentano. Siamo nati così, e stravolgere il modo di giocare sarebbe controproducente. La nostra bravura deve essere capire quanti sono i pro e quanti sono i contro nell’azione che fai. Se i rischi superano il 51%, bisogna fare altri tipi di giocate”.

LA LETTURA VINCENTE: “L’INGRESSO DI MENSAH, WIESER E BRAGANTINI CI HA PERMESSO DI ANDARE VERTICALI”

“Su alcune giocate potevamo uscire meglio, nel secondo tempo Gaspar ha “rotto” la linea andando uno contro uno – questa la lettura di Possanzini -: in quel caso il ‘messaggio’ dell’avversario era quello di andare verticali. L’entrata di Mensah ci ha aiutato molto, perché è bravo a far salire i compagni, ho messo tre giocatori più freschi: Wieser e Bragantini hanno tanto passo. Speravo che si creasse una situazione come quella del gol di Bragantini: ci è andata bene e abbiamo pareggiato. Però poi una volta pareggiata la gara, abbiamo pagato in una situazione in cui potevamo gestire meglio la palla e non l’abbiamo fatto”.

BURRAI: “DAVANTI AVEVAMO UN TEAM DI A. PAGATI CARI GLI ERRORI: UNA LEZIONE PER NOI”

“Davanti avevamo una squadra di A che al primo errore ti punisce, ci serva di lezione perché su certi aspetti dobbiamo migliorare – ha detto a fine gara il capitano Salvatore Burrai -. Ma in certi momenti abbiamo messo in difficoltà il Lecce disputando una buona partita. Peccato per il gol alla fine, perché potevamo giocarcela ai rigori, questo è il calcio e lo accettiamo. Ci abbiamo creduto, perché nel finale loro si erano abbassati e facevano fatica ad accorciare in avanti, si erano aperti degli spazi per i nostri attaccanti che potevano far male. Su una ripartenza poi abbiamo preso il gol. Lo accettiamo, è una squadra di categoria superiore, gli episodi sono andati a loro favore. E nel primo tempo abbiamo sofferto parecchio”.

“ERRORI NORMALI, MEGLIO CHE ESCANO ORA PER LAVORARCI E MIGLIORARE”

“Gli errori sono normali, abbiamo iniziato da poco – osserva Burrai -. Manca una settimana al campionato, è giusto che queste cose escano allo scoperto per lavorarci e migliorare. Rispetto all’anno scorso siamo più avanti: non partiamo più da zero. Siamo gli stessi, più quattro ragazzi che sono arrivati a darci una mano. Come idee siamo più avanti”.

“AI NUOVI SERVE TEMPO, SI INTEGRERANNO PRESTO NEL NOSTRO SISTEMA DI GIOCO”

L’entrata di Mensah, Wieser e Bragantini ha reso i meccanismi più efficaci? “Chi era qui l’anno scorso è già meglio inserito nei meccanismi, ma queste partite servono ai nuovi per inserirsi. Aramu non si allenava da 20 giorni, quindi bisogna capire le problematiche che ci sono state, ma ne verremo fuori con la nostra idea di gioco”.