Possanzini: “Mantova, gara eccezionale. Ma restiamo coi piedi per terra”

PADOVA – Dopo la cinquina sul campo del Padova, il mister del Mantova Davide Possanzini esulta, ma invita tutti a restare con i piedi per terra, pur riconoscendo i giusti meriti ai suoi ragazzi per una partita straordinaria. “Questa partita era un po’ un’incognita, perché avevamo finito bene, troppo bene, il 2023. E invece i ragazzi mi hanno stupito ancora una volta. Ho visto come hanno lavorato, ero molto fiducioso, però non mi aspettavo di fare una partita così – ha detto il mister virgiliano -. I ragazzi hanno ascoltato: ho cercato di dare, per quanto fosse importante il mio consiglio, cioè quello di godersi la serata indipendentemente dal risultato. Loro l’hanno fatto, hanno giocato a calcio, si sono divertiti a giocare. E il risultato è stato una conseguenza. Siamo stati fortunati anche in certi episodi, però… Partita bella. Noi, oltre a giocare a calcio, cerchiamo di dare spettacolo. Vorrei che se ne rendessero conto i giocatori, per gli sforzi che hanno fatto durante la settimana e durante il ritiro. Il ritiro? Non è stato fatto per preparare la sfida di Padova: è una cosa decisa a ottobre, dopo alcuni giorni di riposo volevo ritrovarmi coi ragazzi e lavorassimo bene. Mi fa piacere che abbiano raccolto i frutti del loro lavoro”. Il Mantova ha mezzo piede in B? – chiede un giornalista di casa -. “No – risponde Possanzini – sono in questo mondo da troppo tempo e non mi faccio ingannare dal risultato. Anzi, credo che questa partita possa essere un’arma a doppio taglio: se pensi di aver già vinto, hai sbagliato. Focus sull’Arzignano: stasera i giocatori se la godranno, poi da domani testa ai giallazzurri. Restiamo coi piedi per terra, e miglioriamo sui difetti”.  “Fa piacere ricevere i complimenti del mondo del calcio – conclude Possanzini -, ma sono contento per i ragazzi perché si mettono in gioco, ho la fortuna di avere loro che in ogni partita cercano di proporre calcio. Per me è importante il percorso che si fa per arrivare al risultato. La mia più grande paura? Non riuscire a custodire il tesoro che stiamo creando. Io pompiere? Lo sono di natura, il calcio mi ha insegnato che le cose cambiano più in fretta di quello che pensiamo. Me la godo e sono felice, ma mancano ancora tante partite e tanti punti per tutti. Dobbiamo restare concentrati, vivendo alla giornata”.

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