Il maggiore azionista del Mantova e presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti è indagato dalla Procura di Bologna per appropriazione indebita e autoriciclaggio. Nei confronti del patron biancorosso è scattato un sequestro di 6,5 milioni di euro da parte della Guardia di Finanza: sarebbe una somma illecitamente sottratta alle casse della società scaligera e utilizzata per ristrutturare un’altra società per impedirne il fallimento. Sarebbe stata accertata un’operazione di “maquillage contabile” con la quale si sarebbe cercato di nascondere l’origine delle somme in questione.
LA REPLICA: “SEMPRE OPERATO CORRETTAMENTE, CONFIDO CHE NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE LA MAGISTRATURA POSSA FARE CHIAREZZA”
A tal proposito Maurizio Setti afferma in un comunicato: “Intendo ribadire l’assoluta regolarità e correttezza del mio operato. Respingo tutte le prospettazioni accusatorie che mi sono ascritte, consapevole di aver sempre agito con piena trasparenza e nell’interesse dell’Hellas Verona e nel rispetto dei tifosi che la sostengono. Non ho sottratto illecitamente all’Hellas Verona alcuna somma. I bilanci di una società di calcio sono attentamente formati e controllati. Non ho mai avuto alcun rilievo sui bilanci dell’Hellas, né dal Collegio Sindacale, né dai Revisori e, men che meno, dagli organi di controllo di settore. Confido che, nel più breve tempo possibile, la magistratura possa fare chiarezza sulle vicende in questione, anche perché il mio operato è già stato giudicato positivamente dalla Corte d’Appello di Bologna. È oltremodo dannoso il clamore mediatico generato in relazione a questa vicenda”.