Baschieri: “Niente laboratori, Chimica Verde a rischio flop”. Murari: “Rispetteremo tempi”

MANTOVA – A due anni dalla sua istituzione, il corso di laurea triennale in Chimica verde e sostenibile dell’Università di Modena e Reggio Emilia, attivato presso la sede mantovana della Fondazione Universitaria, è ancora privo dei laboratori didattici essenziali per la formazione pratica degli studenti. A denunciare la situazione il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale Pierluigi Baschieri, che imputa ai ritardi accumulati nei lavori di riqualificazione dell’area ex San Nicolò, parte del progetto Mantova Hub.

«Sono passati due anni dall’attivazione del corso, finanziato con risorse del Ministero dell’Università a seguito di un accordo siglato con il rettore di UniMoRe nell’ottobre 2022, e i laboratori ancora non ci sono», denuncia Baschieri. «Gli studenti sono costretti a seguire le lezioni teoriche in via Scarsellini e quelle pratiche a Modena, con tutti i disagi logistici che ne conseguono. Così si mina la credibilità del progetto e si rischia di compromettere definitivamente il rapporto con l’ateneo emiliano. L’anno scorso, su 50 posti disponibili, solo 19 studenti si sono iscritti. Questo vuol dire perdere un’opportunità per il territorio, e quei treni, una volta persi, difficilmente tornano».

Nel mirino di Baschieri c’è in particolare il capannone numero 1 dell’ex San Nicolò, che dovrebbe ospitare quattro laboratori – due per il corso di Chimica verde, uno per Ingegneria informatica e uno per i corsi post-diploma dell’ITS Agroalimentare. Il fabbricato, come stabilito dai fondi del PNRR (pari a 2,7 milioni di euro), doveva essere consegnato entro il 30 giugno. Ma la scadenza è saltata: la nuova data indicata è il 31 dicembre, senza garanzie certe. Intanto, la Fondazione ITS, pronta ad acquistare gli arredi per le nuove aule, è costretta a sospendere le operazioni. A rendere più critica la situazione, un arbitrato tra il Comune e l’impresa appaltatrice, innescato da una richiesta di revisione dei ribassi d’asta a causa del rincaro delle materie prime. La vicenda si è chiusa con un nuovo mutuo da 2,5 milioni acceso dall’ente comunale, per evitare il blocco dei cantieri.

«Le inefficienze stanno danneggiando gli studenti e delegittimando un progetto in cui il territorio aveva creduto», afferma Baschieri. «E a oggi non ci sono certezze sul rispetto delle scadenze PNRR: i fondi vanno spesi e rendicontati entro giugno 2026, altrimenti si perdono».

Non si è fatta attendere la replica dell’assessore Andrea Murari, che ribadisce l’impegno nel dare priorità proprio al capannone 1. «Abbiamo fatto un recente sopralluogo con i rappresentanti tecnici dell’ITS e dell’Università, e incontrato l’impresa esecutrice insieme alla direzione lavori», spiega Murari. «Abbiamo chiesto garanzie sul rispetto dei tempi di consegna, anche alla luce della proroga del termine PNRR per la rendicontazione degli impianti e degli arredi, che è stato posticipato a marzo 2026».