Case popolari, Bulbarelli (Fdi) attacca Buvoli (Pd): “Ipocrita non menzionare il ruolo decisivo di Aler nelle ristrutturazioni”

MANTOVA – Case popolari, la candidata al consiglio regionale Paola Bulbarelli (Fdi) ribatte al dem Giovanni Buvoli (candidato Pd e vicesindaco di Mantova) riguardo lo stato delle case popolari del capoluogo virgiliano. “Buvoli afferma, testualmente – dice Bulbarelli – “…di non avere alloggi sfitti per carenze manutentive avendoli ristrutturati tutti”: , peccato, infatti, che il costo di tali ristrutturazioni non li abbia sostenuti ASTER (ovvero la società di scopo a cui il Comune ha conferito la gestione dei propri alloggi ERP) ma il Comune come ente proprietario, avvalendosi dei propri fondi derivanti dai trasferimenti statali, dai proventi fiscali e quindi anche dalla imposta IMU versata proprio da ALER per gli immobili di competenza. Al riguardo, infatti, voglio ricordare anche a chi, giustamente, sottolinea l’emergenza sulle case popolari sfitte che,  in base alla modifica normativa del 2020, ALER ha dovuto pagare l’IMU sugli sfitti, sopportando un esborso annuo di circa 400.000 euro.  In particolare il vice sindaco, quindi, deve dolersi ed intervenire nei confronti del PD, il suo partito,  che ha emanato una simile, iniqua normativa e in generale bisognerebbe tenere conto delle cause che hanno portato a questa situazione”.
“Da tre anni, poi, ALER in ragione della riduzione delle entrate dovute all’incremento della morosità e dal carico fiscale dovuto all’ IMU, destina in bilancio per la manutenzione degli immobili nell’area di Mantova € 1.000.000 all’anno, una cifra che non risulta nemmeno sufficiente per coprire la manutenzione di emergenza (ad es. riparare i guasti). Il ripristino degli alloggi può, dunque, avvenire solo tramite finanziamenti regionali o eventuali proventi derivanti dalle vendite. Ma anche queste incontrano ostacoli insormontabili, scontrandosi con l’ annosa crisi congiunturale del mercato immobiliare. Sarebbe, dunque, interessante ipotizzare quanti alloggi il Comune di Mantova sarebbe stato in grado di ristrutturare se avesse dovuto limitarsi ad utilizzare il margine della gestione ASTER ovvero un importo “quasi” equivalente a quella di ALER. Il “quasi”, infatti, è d’obbligo perché la gestione ALER, a differenza di quella di ASTER,  è pure assoggettata all’  imposizione fiscale sui ricavi dai canone di locazione. Questi canoni, per giunta, scontano un abbattimento forfettario di costi del 15%, un limite del tutto insufficiente a coprire le spese poiché,  come è noto, il canone medio ALER è assai basso, ammontando a circa €  1.560 all’anno; potendo abbattere i costi per un massimo del 15%, infatti, solamente 234 € all’ anno possono essere utilizzati per un patrimonio immobiliare che ha una vetustà media di 50 anni. Si comprende immediatamente, quindi, come tali difficoltà burocratico / amministrative impediscano ad ALER di prestare adeguatamente il servizio lamentato. Occorre aggiungere un ulteriore dato di fondamentale importanza per la gestione di ALER, quello della morosità che l’Azienda sopporta. La morosità, oltre a limitare significativamente la capacità di spesa manutentiva, ha un’implicazione di carattere sociale determinante”.
“La difficile complessa gestione del recupero crediti che avviene attraverso piani di rientro del debito, di fatto costituisce una importante sia pure impropria, leva del welfare abitativo, poiché evita o ritarda, nella peggiore delle ipotesi, gli sfratti, andando di fatto a supportare i comuni nella gestione  di politiche sociali che sarebbero di loro esclusiva competenza. Un contributo fondamentale che il vice sindaco si guarda bene dal menzionare – aggiunge Bulbarelli –  Se  ALER tenesse un comportamento rigido ed aggressivo nei confronti del recupero crediti, procedendo allo sfratto al primo mancato rispetto dei piani di rientro, i comuni vedrebbero crescere in modo esponenziale la loro spesa sociale e, di conseguenza, incontrerebbero infinite difficoltà  sia nel ripristinare i propri alloggi che nel gestire il disagio sociale derivante da una simile situazione”.
“Posso comprendere che in campagna elettorale per l’opposizione ogni pretesto sia buono per attaccare gli avversari, ma mistificare e non riconoscere l’imponente lavoro – sottolinea Bulbarelli – e l’impegno sociale profuso da ALER, un’azienda regionale che garantisce centinaia di alloggi a basso costo alla popolazione più fragile del territorio, evitando l’aggravarsi di un disagio sociale sempre più evidente anche nella nostra realtà territoriale da tempo immemore amministrata dalla sinistra, non può che definirsi un bieco attacco strumentale frutto di ipocrisia politica. Così come operato in passato da Presidente di ALER Mantova, se sarò eletta in Consiglio Regionale, mi impegnerò attivamente perché Regione Lombardia supporti con finanziamenti ed investimenti il patrimonio immobiliare pubblico, svolgendo appieno un ruolo che, a dispetto dei detrattori, oggi è proprio l’Azienda regionale a svolgere in via principale”.

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