Celiachia, la Regione approva la legge con misure di prevenzione e sostegno

La celiachia, una patologia in costante aumento, è stata ufficialmente riconosciuta come malattia di rilevanza sociale con l’approvazione, all’unanimità, della nuova Legge regionale, un passo importante per uniformare diagnosi, cura e prevenzione sul territorio.

Le misure introdotte dalla Legge

Il testo approvato accoglie diverse proposte avanzate dal Partito Democratico, in particolare: screening precoce sin dall’età pediatrica, per migliorare la diagnosi preventiva; formazione degli operatori socio-sanitari, albergatori, ristoratori e istituti scolastici professionali; linee di indirizzo regionali per la preparazione e somministrazione di alimenti senza glutine

“La celiachia non è una malattia di serie B. Riconoscerne la rilevanza sociale significa garantire un sistema uniforme di diagnosi e cura e supportare la piena inclusione delle persone celiache”, spiega Marco Carra, consigliere regionale dem.

L’impatto della celiachia in Lombardia

I dati confermano il costante aumento delle diagnosi: 2019: 40.317 pazienti; 2020: 41.806 pazienti; 2021: 43.919 pazienti; 2022: 46.433 pazienti; 2023: 49.273 pazienti (2.840 nuove diagnosi). L’incidenza maggiore riguarda la fascia 14-17 anni, mentre quella più bassa si registra tra 6 mesi e 5 anni.
Oltre agli aspetti sanitari, la celiachia comporta anche un impegno economico significativo: il costo per l’acquisto di alimenti senza glutine è stimato in 79,23 euro al mese pro capite, per un totale annuo di circa 47 milioni di euro.

Un milione di euro per la sensibilizzazione

Con questa Legge, la Regione stanzia un milione di euro per il prossimo triennio, destinati a coinvolgere i territori e aumentare la consapevolezza sulla malattia in ogni ambito sociale.
Un provvedimento che mira non solo a migliorare l’accesso alle cure e alla prevenzione, ma anche a garantire una migliore qualità di vita alle persone celiache, rafforzando la sicurezza alimentare e la sensibilizzazione a livello comunitario.