Crisi politica a Porto Mantovano, Gruppo Misto: “E’ mancata la democrazia”

PORTO MANTOVANO – La scorsa settimana un terremoto politico ha scosso il Comune di Porto Mantovano. I tre consiglieri del Gruppo Misto, con il presidente del Consiglio Roberto Mari, Valentina Tomirotti e  Vittorio Rescigno hanno votato contro il bilancio consuntivo. Oggi i tre con una conferenza stampa hanno motivato la loro decisione:
“Intendiamo fare chiarezza sulle posizioni assunte durante l’ultimo Consiglio Comunale, che ha portato a riconsiderare tutto l’esecutivo – dicono i consiglieri -, in un luogo simbolico come il gazebo che doveva essere il centro del parco giochi inclusivo, a Cà Rossa”.  “Un progetto totalmente finanziato da un bando Ministeriale: è stato posizionato il gazebo a fiore più di un anno fa, senza spiegare il progetto e lasciato alla mercè dei vandali, anche se non si aveva la minima idea della tempistica di realizzazione del resto dei lavori. Che modo di operare è? Adesso è praticamente da buttare via”, commenta la consigliera Tomirotti “forse voleva essere un “contentino” per farmi tacere e far vedere che il progetto procedeva? il parco giochi avrebbe valore per i cittadini e i bambini di Porto, non è un giocattolino ad personam”.

Il voto contrario al bilancio è una presa di posizione forte: “Il rendiconto o bilancio consuntivo non è un copia incolla del bilancio di previsione – osserva il presidente del Consiglio, Roberto Mari – Prevede spese o interventi non previsti nel bilancio preventivo. E l’aumento spropositato di spese (si vedano gli esempi di Porto Emergenza, Club house..), unito al cambiamento delle esigenze dovute a conseguenze di eventi pesanti come pandemia e guerra, ci hanno spinto a chiedere di rivedere, attraverso i punti programmatici da noi presentati, gli impegni inizialmente assunti. Richiesta non presa in considerazione: motivo più che valido per rivedere il nostro voto e la nostra posizione”.

“La decisione è il frutto di considerazioni politiche e di atteggiamenti mai distensivi, che in 4 anni hanno raggiunto livelli impensabili per un concetto democratico. Il Sindaco non ha tenuto conto che all’interno della sua Maggioranza c’erano forze politiche diverse – proseguono i consiglieri -, con bagagli e ideali diversi che hanno ben contribuito alla sua vittoria: Tomirotti non era tesserata PD ed è stata la consigliera che ha raccolto più preferenze, Rescigno in forza al Partito Socialista, dettagli che vanno a comporre una squadra di Governo, ma pongono anche l’attenzione sulle considerazioni interne che ne possono scaturire”.

“Sin dalle prime sedute di consiglio il segretario del PD cittadino, Pasqualino Scirpoli – commenta il capogruppo Rescigno -, non considerando che nella Maggioranza vi erano forze politiche diverse, aveva sentenziato che “quelli degli altri partiti non interessavano”, proprio a cominciare dai suoi colleghi di banco. I tentativi da parte del Gruppo Misto sono stati innumerevoli, ma ora il filo si è spezzato”.

“Ci è stato rinfacciato che il progetto per la costruzione della nuova sede di Porto Emergenza e della Club house era stato approvato anche dal nostro gruppo, è vero, ma quando ci hanno presentato la variazione dei costi (Porto Emergenza da 720 mila euro era passato a 1.100.000) abbiamo ritenuto astenerci, perché forse quell’importo poteva servire di più per aiutare le famiglie a seguito dei rincari”.

“Questi atteggiamenti poco democratici ci avevano indotto come Gruppo Misto, a formulare delle proposte per continuare il percorso insieme e fare di tutto per dare delle risposte concrete ai cittadini. Da parte del Sindaco e della Maggioranza non vi è stato alcun atteggiamento di dialogo né di chiarimenti. Non trovo ancora senso alla mossa del Sindaco di discutere la nostra proposta programmatica durante le sue comunicazioni iniziali del Consiglio comunale, che si sa essere momento in cui non è consentito il contraddittorio. Personalmente non mi servono altri elementi per soppesarne il valore e la considerazione”, commenta la Consigliera Comunale Valentina Tomirotti, “posso solo confermare che, nel lontano 2019 quando il Sindaco mi ha tartassato di chiamate implorando la mia entrata in lista, col senno di poi, non avrei dovuto accettare: ero stata solo un mezzo utile ad avere voti per ciò che rappresento. Ho peccato di ingenuità e l’ho pagata molto cara, fisicamente, in questi 4 anni”.

“Abbiamo portato voti e preferenze, è matematico e sotto gli occhi di tutti – dicono all’unisono i tre consiglieri -: anche con la lista Porto Futura, ma davvero la politica è solo questo? Il peso valoriale di un contenuto politico doveva essere il miglioramento del benessere cittadino, ma tra buche, barriere architettoniche mai abbattute, opere pubbliche di costi sempre in crescita e servizi deludenti, questo viaggio è stato molto minato.
Tra i punti messi a dialogo con la Maggioranza, si era chiesto che che ASEP tornasse a gestire la piscina da Giugno 2023: non accolta e non sappiamo cosa avverrà con l’avvicinarsi dell’estate, visto il contenzioso in essere con il sub gestore. E se l’azienda che attualmente la gestisce rinunciasse , tornerebbe ad Asep? ma allo stato attuale, l’Azienda avrebbe forze economiche e di personale per farla tornare a splendere?. Altro grosso problema, la questione del CSI [Centro Servizi alle imprese] al Gombetto, che giace inerme e fatiscente da anni. Perché non dargli valore? o spostando in esso la sede di ASEP, riattivando mensa e ristorazione per le scuole, ad esempio. Asep potrebbe acquistare il CSI avendo 1,4 milione di riserve ferme da 7 anni, inutilizzate. Ad oggi CSI in queste condizioni, non vale più di 600 mila €: si risparmierebbero 35.000 euro all’anno di affitto che l’Azienda versa alle casse comunali ogni anno. Abbiamo chiesto il rinvio di due anni della Club House e con i 550.000 € recuperati, sistemare molte strade, marciapiedi (Sgarzari, Bancole, Via Martorelli, Montata Carra, Soave), ma anche questa non è stata accolta”.
Non di importanza minoritaria la questione del sottopasso ferroviario di Mantovanella: “L’8 luglio 2022 si era firmato il protocollo d’intesa con Rfi e come Gruppo Misto avevamo richiesto, con mozione, di poter mettere una somma nel bilancio preventivo – rivela il capogruppo Vittorio Rescigno, delegato al sottopasso ferroviario – per incominciare a pensare di mettere a frutto seriamente quanto concordato con Rfi, ma anche questa nostra mozione non si ritenne opportuno portarla in Consiglio. Quando il giorno 8 luglio 2022 fu firmato il Protocollo d’intesa con Rfi ci fu detto che nel giro di 6 mesi Rfi avrebbe dato risposta per la fattibilità, il piano tecnico e il piano finanziario dell’opera, ma tutt’ora dal Comune non abbiamo saputo niente, mentre interpellando direttamente RFI, i diretti interessati, hanno detto che era stata inviata tutta la documentazione al Comune nei tempi previsti e attendevano per un incontro con il Sindaco, incontro che ad Aprile non è ancora avvenuto, o almeno non ci è dato sapere”.

Non tarda anche la risposta alla lettera del segretario Scirpoli: “ Il Consigliere Scirpoli, in una sua lettera al Direttore, cita un mio documento del 2020. In 3 anni, di scelte sbagliate, di continue esclusioni che abbiamo subito, non mi hanno permesso di mantenere la promessa. Pertanto, colpa loro. Hanno fatto di tutto per farci uscire dalla maggioranza”, commenta invece Roberto Mari, “ignorando che il mio apporto al progetto politico che ha fatto vincere Salvarani è stato fondamentale anche con la creazione della lista Porto Futura, oltre che con i voti e la manovalanza. E come Presidente sono sempre stato persona super partes”.

“Ora la situazione è in mano al Sindaco Salvarani e alla strategia di salvezza, dove l’ago della bilancia è il consigliere di minoranza Gianfranco Bettoni – concludono i componenti del Gruppo Misto -, che nell’atto della stampella potrebbe figurare come il salvatore dell’arca, ma davvero nessuno si fa domande sulla posta in gioco? Il martirio non avrebbe troppe fondamenta, lasciando spazio a certezze: il posto in giunta attuale o la promessa di essere il prossimo candidato Sindaco nel 2024. Una vera conversione sulla via di Damasco: da minoranza a maggioranza c’è il balzo di una stampella.”

AGGIUNGI UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here