OSTIGLIA – A Ostiglia torna ad accendersi il confronto politico dopo una dura lettera diffusa dal circolo del Partito Democratico, che accusa l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luciano Barberio di scelte contraddittorie, scarsa chiarezza e atteggiamenti ritenuti ostili nei confronti dei cittadini e delle associazioni locali.
Nel documento, il PD parla di una situazione «grottesca», sostenendo che il Comune sarebbe passato in poche settimane da un quadro percepito come stabile a un improvviso allarme finanziario. I dem contestano l’aumento dell’addizionale comunale — arrivato dopo quello della TASI — e l’annuncio dello stop ai contributi per le associazioni, poi ritrattato. Vengono inoltre criticati i «contrordini, improvvisi anatemi e smentite» su vari dossier, tra cui quello relativo alle BESS, con posizioni prima espresse e poi negate.
Il circolo democratico contesta anche il caso relativo alla possibile querela annunciata dal sindaco nei confronti di un cittadino che avrebbe espresso un’opinione ritenuta rispettosa: «Si arriva persino a ipotizzare una querela contro un cittadino stimato», scrive il PD, che esprime solidarietà all’uomo. Le accuse si allargano poi al rapporto con il tessuto associativo «linfa vitale della comunità»: secondo il PD, minacciare tagli o ipotizzarne il blocco significherebbe colpire «il cuore pulsante del paese».
La risposta del sindaco Barberio non si è fatta attendere: «Chi è il PD a Ostiglia? Salami si dichiara non PD, nemmeno Incorvaia. I dem non sono rappresentati in consiglio», afferma, sostenendo che la leadership amministrativa è chiara: «Voglio conoscere chi scrive per il circolo PD perché è lui che si nasconde, le critiche arrivano da chi non si firma mai. Anatemi? Non “scomunico” né maledico nessuno, ci mancherebbe altro».
Barberio rivendica poi le scelte in materia fiscale: l’aumento dell’IRPEF, portata allo 0,80 come nei comuni limitrofi, è necessario a fronte dell’«impennata delle spese sociali», con particolare riferimento ai «codici rossi», ai minori e alle famiglie da tutelare. «Dopo 30 giorni vanno in carico al Comune e ricadono sulla spesa corrente», spiega il sindaco, chiedendo un intervento del governo nazionale affinché tali costi non gravino totalmente sui bilanci comunali.
Sul tema delle associazioni, Barberio respinge le accuse di tagli: «Errato parlare di tagli, abbiamo solo invitato a concertare con il Comune le azioni e le spese dei progetti». Quanto alla vicenda della querela, precisa: «Io non attacco cittadini onesti, ma non voglio essere insultato o denigrato. Un conto è criticare l’operato dell’amministrazione, un altro è andare sul personale: se ingiustamente mi offendono, l’unica soluzione è adire le vie legali».













