OSTIGLIA – L’ex Pd Luca Bonventi rompe gli indugi e si candida a sindaco della città di Cornelio, annunciando l’accordo con Ostiglia in Movimento di Alessandro Incorvaia: in cantiere, per le prossime amministrative dell’8 e 9 giugno, una lista civica di ispirazione di centrosinistra, ma aperta a tutte le nuove energie. Bonventi ha ripercorso, dal suo punto di vista, le tappe che hanno portato a questa decisione, dopo lo strappo che si è consumato nello scorso mese di gennaio tra il direttivo del circolo Pd locale, che ha scelto Mariaelena Gabrielli, e una nutrita minoranza, che ha deciso di abbandonare il circolo, in polemica con una decisione definita “autoritaria” dai dissidenti.
“L’accordo con Alessandro Incorvaia e il suo gruppo – ricorda Bonventi – era stato trovato il giorno successivo all’incontro che si era tenuto mercoledì 17 gennaio, tra la delegazione del Pd, di cui io facevo parte, e il suo movimento. Dell’intesa tra me e Alessandro era stato informato immediatamente il segretario del circolo Pd e doveva essere portata a conoscenza degli iscritti nell’assemblea convocata per il sabato successivo, 20 gennaio. In quell’occasione il segretario ha ignorato l’argomento comunicando in apertura di lavori che “il direttivo (costituito da quattro elementi, Alberto Ventura, il sindaco Valerio Primavori, Francesca Rossi e Adriano Malatrasi) aveva deciso che la candidata del Pd era Mariaelena Gabrielli”. La sua candidatura non è stata messa alla discussione o votazione dell’assemblea e l’accordo Bonventi/Incorvaia nemmeno preso in considerazione. Da qui, l’abbandono da parte di una decina di iscritti della sala, me compreso”.
“Il giorno successivo, superato un comprensibile shock, io e Alessandro ci siamo telefonati e rivisti e abbiamo confermato la volontà – prosegue – di portare avanti un progetto che nelle nostre intenzioni si differenziava sostanzialmente nel metodo “dell’uomo solo al comando” e soprattutto in discontinuità con l’amministrazione uscente. La mia candidatura nasce così. Spontanea e condivisa con Alessandro”.
“Ostiglia ha bisogno di interrompere questo declino, ha bisogno di coesione sociale, ha bisogno di mettere al centro la partecipazione dei cittadini e delle cittadine che in questi anni sono stati chiusi fuori dal palazzo, anche fisicamente. Perché dopo il covid, comprensibilmente con le precauzioni del caso, il portone di Palazzo Foglia, il municipio che è la casa dei cittadini, rimane chiuso da anni. Chiuso quando ci sono gli eventi, chiuso quando c’è il ricevimento al pubblico degli uffici, chiuso per entrare al Protocollo, chiuso quando c’è la Biblioteca aperta. Una dimostrazione plastica della chiusura degli amministratori: noi vogliamo assolutamente invertire la tendenza. Non c’è nulla di scontato in questo. Sono scelte”.
“Un altro elemento che sottolineo, insieme ad Alessandro, è che siamo liberi – sottolinea Bonventi -. Noi siamo liberi, e la nostra è una sincera volontà di contribuire a migliorare il paese in cui viviamo con le nostre famiglie, figli, genitori, dove lavoriamo e dove manteniamo rapporti di amicizia veri e sinceri. Il nostro modello è quello della condivisione di un metodo che avevamo iniziato in primavera, con il Pd, abbassando le bandiere, un approccio dal basso, in cui tutti siamo allo stesso livello e portiamo un contributo, un’idea, una critica, un modello di ascolto e confronto”.
“Con Alessandro e il suo gruppo abbiamo trovato convergenza nella differenza delle persone, e proprio la differenza riteniamo sia un valore aggiunto. Noi perseguiamo questo modello culturale. Ci uniamo in questo progetto perché a noi interessa il paese, il paese dove viviamo da sempre e dove vorremmo rimanere – conclude Bonventi -. Questo modello andrà davanti solo se incontreremo persone disposte a percorre questa strada, insieme. Questo è un appello alla nostra generazione: c’è la necessità di ricostruire una comunità spaccata, senza sogni, dove la fuga dei giovani è fisiologica. Il paese è, ad oggi, senza prospettive e senza governo. Il programma è la base delle risposte ai bisogni che ascolterò in cammino. Leggere e interpretare i bisogni è la base del nostro programma e del futuro della comunità”.
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