OSTIGLIA – Da un’allegra sfilata di Carnevale a un caso politico con tanto di richieste di dimissioni, polemiche incrociate e rinunce amare. A Ostiglia, l’impiego dei “nonni vigile” per una festa di Carnevale organizzata da privati, ha acceso uno scontro frontale tra le opposizioni, con conseguenze che hanno superato ogni previsione.
Tutto è iniziato con un’interrogazione presentata dal consigliere di minoranza Alessandro Incorvaia durante l’ultimo consiglio comunale. L’oggetto del contendere: la sfilata di Carnevale tenutasi il 1° marzo 2025, in cui i nonni vigile sono stati utilizzati per deviare il traffico e garantire la sicurezza lungo il percorso. Ma, come emerso in aula, nessuna autorizzazione ufficiale era mai stata concessa dall’amministrazione.
Il sindaco ha confermato: il Comune non ha dato il via libera all’impiego dei volontari. Incorvaia ha puntato il dito contro due consigliere comunali, Daniela Forapani e Laura Salami, coinvolte nell’organizzazione dell’evento. Una violazione grave, secondo il primo cittadino, che ha ricordato come il regolamento dei nonni vigile preveda l’impiego solo in orari scolastici o per eventi promossi o patrocinati dal Comune stesso. Il sindaco Barberio si è limitato a chiedere l’espulsione di Forapani dal servizio. La stessa ha comunque fatto sapere che lascerà l’incarico di volontariato. “Chi utilizza un servizio pubblico per fini privati dovrebbe dimettersi e chiedere scusa agli ostigliesi”, ha dichiarato Incorvaia chiedendo le dimissioni delle consigliere Salami e Forapani.
Ma Forapani non ci sta e affida a una lettera pubblica la sua versione dei fatti. “Ho osato far sorridere i bambini”, scrive, rivendicando con orgoglio l’iniziativa spontanea, definita come un gesto di amore verso la comunità. Nessuna strada chiusa, nessun disordine, solo un piccolo corteo a misura di bambino. Forapani nega qualsiasi scorrettezza e annuncia, con amarezza, che non si renderà più disponibile per il servizio di nonna vigile dopo la fine dell’anno scolastico. “Il volontariato non è un problema da gestire, ma un dono da valorizzare”, afferma.
A sostenerla, arriva anche una lettera del gruppo di Opera Civica, che contrappone la “freddezza dei burocrati” alla vitalità degli “slanci umani” di chi agisce per il bene comune. “Mentre qualcuno si dedica ai regolamenti e alle polemiche, c’è chi pensa alla felicità dei bambini”, scrivono. “Meglio una rete di baci che un mondo fatto di sassi”.
Lo strappo si completa con le dimissioni ufficiali di tre nonni vigile: Paolo Cappellari, Daniela Forapani e Enrico Mirandola. “Ho sempre servito con spirito di volontariato”, scrive Cappellari nella sua lettera, “ma non avrei mai pensato che accompagnare dei bambini potesse causare un simile scompiglio”.