Porto, Tomirotti lascia il consiglio e attacca: “Poca democrazia e troppi progetti disattesi”

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PORTO MANTOVANO – Dimissioni irrevocabili in polemica con l’amministrazione Salvarani: la consigliera comunale Valentina Tomirotti lascia dunque il consiglio di Porto Mantovano.”Dopo 1581 giorni scrivo la parola fine ad una delle esperienze più negative e dolorose della mia vita – spiega -. Ci ho pensato molto: è una scelta ponderata perché non sono abituata a “lasciar perdere”, ma ho negato il rispetto alla mia persona e alla mia etica per troppo tempo. Ho paura della non democrazia, della gente che non ascolta e che non dialoga, di chi si maschera dietro un credo politico per sentirsi forte” Quando viene meno la fiducia umana, scatta il mio campanello d’allarme, oltre è meglio non andare. L’eutanasia di certi rapporti umani, spesso, è salvifico – prosegue con durezza l’ex consigliera -. Mi sono sentita usata e masticata finché era utile allo scopo”. “Se la situazione era questa perché ho aspettato 4 anni? perché sono stata eletta dai cittadini e non mi è piovuto nulla dal cielo – chiarisce -. Di certo non per gloria o per accrescimento economico, ma perché volevo crederci, e la speranza era l’ultima a morire. Ho accettato di candidarmi perché credevo davvero che un cambiamento potesse avvenire”.

Andando nel dettaglio Tomirotti va all’attacco diretto dell’attuale amministrazione: “ho visto un Sindaco sempre più silente e disinteressato, ma soprattutto mai in mezzo alla gente.
Mi sono sentita pugnalare alle spalle ad ogni mio palese dissenso, violenza che ha intaccato anche la mia vita personale e sono stata accusata di volere essere al centro dell’attenzione per merito loro: la mia vita professionale non ha bisogno del Comune di Porto Mantovano, forse il contrario. Speravo in un welfare più attivo e vicino ai bisogni della gente, mentre in 4 anni non si è percepita alcuna progettualità degna, se non misure esclusivamente di tipo economico, (spicci) o approcci a categorie marginalizzate in modo sciocco e inconcludente; ho visto nascere opere pubbliche che dopo anni e anni non sono ancora finite o che dovevano essere migliorative, ma si sono rivelate le ennesime zone elitarie in cui pochi possono accedere e che sono costate come opere faraoniche e lo sono tutt’ora a mantenerle. Progetti che dovevano essere “wow” ma si sono rivelati neve al sole. Ho visto incarichi diretti sempre agli stessi, la non condivisione, la non democrazia”.
“Ho sentito troppe volte “vota e taci perché se sei qui è merito del Partito” – denuncia Tomirotti – partito che non ho interpellato e non mi è servito, ma al quale ho fatto comodo al momento delle elezioni per portare voti che altrimenti non avrebbero avuto: la matematica è scienza certa, ho visto tantissime cose che mi hanno fatto disinnamorare di ogni voglia di partecipazione, mi sono sentita sola troppe volte in battaglie che si sono trasformate in problemi oggettivi per i cittadini”.

“È tempo di dire basta – conclude -, non sono una che scappa, ma sceglie quando è tempo di staccare la spina, perché tanto il cambiamento non fa parte di questa Amministrazione.
Torno ad essere semplicemente una cittadina, molto attenta, ma libera da preconcetti e da ogni logica di sudditanza, spero che i cittadini riescano a capire che la politica è fatta di persone, ma anche di soprusi, di accordi che nascondono un mondo che va scoperchiato, ma che soprattutto torni la voglia di votare per riconquistare il potere di poter essere partecipi di un cambiamento che questo Paese merita. Ci vediamo oltre, che è un posto bellissimo. Sicuramente meglio delle condizioni in cui si trova Porto Mantovano”.