Quingentole, mozione minoranza: “Comune valuti fusione”. Perlari vota contro, Manicardi si astiene

QUINGENTOLE – Bagarre l’altra sera a Quingentole, con la minoranza che ha portato una mozione per chiedere all’Amministrazione Perlari una posizione sulle fusioni con i comuni confinanti, una soluzione che il gruppo di opposizione “Quingentole Vive” chiede di valutare seriamente.

Questo anche in seguito alle notizie, apparse di recente anche sulla stampa, di un interessamento di comuni come Quistello o Schivenoglia ad intraprendere un processo di fusione (Quistello ha già dato mandato al sindaco in consiglio, con voto passato all’unanimità, di portare avanti il percorso). L’argomento ha scatenato un’accesa discussione, che si è conclusa con il respingimento della mozione da parte della maggioranza, divisa però nel voto: i consiglieri Spadini e Manicardi, infatti, si sono astenuti. Manicardi ha anche chiesto al segretario di mettere a verbale la sua dichiarazione di voto, cioè che non si dice contrario a priori ad una fusione, ma che sarebbe disposto a valutarla solo a certe condizioni e a tempo debito.

Il sindaco Luca Perlari, invece, ha risposto alla mozione con uno scritto in cui si dice categoricamente contrario ad una fusione con Quistello e scettico verso la fusione in generale: “Ad oggi non vi sono ragioni che possano giustificare l’ingresso di questo Comune in un percorso di fusione intercomunale che veda Quistello come capofila. Non per i cittadini quistellesi, amici con cui condividiamo diversi aspetti della vita quotidiana, per ragioni di coerenza, di programmazione e visione politica del territorio. Voglio che sia chiaro a tutti voi che la mia non è e non vuole essere una chiusura ideologica verso la fusione di comuni, ma sono fortemente convinto che qualsiasi progetto debba necessariamente partire da un rapporto paritario tra i partner. Chiedo a questo consiglio, alla mia maggioranza, di esprimere voto contrario alla mozione”.

I consiglieri di Quingentole Vive hanno rappresentato alla maggioranza gli evidenti  vantaggi di una fusione, soprattutto in questi ultimi anni in cui i bilanci dei piccoli comuni hanno trovato non poche difficoltà: “Non siamo in grado di fare investimenti perché non c’è copertura finanziaria – ha detto Daniela Marchi, a nome della minoranza -, il personale del comune è ai minimi storici, abbiamo un solo netturbino e talvolta i volontari sopperiscono alle carenze di personale, non sappiamo nemmeno se assicurati o no. I servizi sono ridotti ormai al minimo e si naviga a vista. Che cosa pensate di difendere? Quanto potrà durare ancora un comune come questo?”.

“Il momento è maturo, gli altri comuni si stanno incontrando, voi avete provato a parlare di fusione con i sindaci a noi confinanti? Le fusioni portano indubbi benefici, ormai noti a tutti: contributi per 15 anni, servizi, maggiori risorse per realizzare opere pubbliche, accesso agevolato ai vari bandi regionali e nazionali, un’ottimizzazione delle risorse umane e un miglioramento della macchina amministrativa” ha aggiunto Manuela Dalboni.
“Anche noi incontriamo gli amministratori degli altri comuni, tutti ci dicono che è diventato impossibile continuare a governare da soli – ha sottolineato Fausta Gabrielli -. Avete detto no sette anni fa alla precedente fusione, ma se ci lasciamo sfuggire anche questa opportunità, poi non se ne presenteranno più e noi rimarremo ancora più isolati”.

Perlari e Manicardi hanno ribadito che mai Quingentole si unirà con un comune di dimensioni maggiori, che il precedente tentativo di unione a sette comuni è stato fallimentare e che “il comune che amministriamo non è isolato e non lo sarà mai, perché ha diverse convenzioni in essere con tutti i comuni circostanti”.

In consiglio comunale, poi, oltre alle convenzioni con Schivenoglia, Quistello e San Giacomo per il trasporto scolastico, è stata approvata una variazione di bilancio: l’applicazione di una quota di avanzo di amministrazione 2024 di 25mila euro per l’estinzione anticipata di un debito.

Operazione criticata dalla minoranza, che ha dato voto contrario: “Mancano i servizi, non riusciamo a provvedere alle manutenzioni e usiamo l’avanzo di amministrazione per estinguere anticipatamente i mutui?” ha commentato Quingentole Vive. “E’ questa la vostra idea di programmazione?”. Perlari ha risposto che si tratta di “visioni e scelte politiche  diverse”.