Rossi: “Città preda dei balordi, ma la sinistra pensa all’educazione affettiva nelle scuole”

MANTOVA – Un Ordine del Giorno “ideologico e impertinente”, completamente avulso dalle criticità che stanno segnando il dibattito pubblico cittadino. È quanto sostiene Stefano Rossi, capogruppo di Mantova Ideale, in merito al documento che la maggioranza di centrosinistra porterà nel Consiglio Comunale cittadino mercoledì 26 novembre.

“Mentre Mantova finisce sui telegiornali nazionali per furti, spaccate, aggressioni, baby gang e quartieri fuori controllo, la sinistra porterà mercoledì 26 novembre 2025 in Consiglio Comunale un Ordine del Giorno urgente completamente scollegato dalla realtà. Un documento di quattro pagine, ideologico e impertinente, che chiede al Comune di Mantova di occuparsi di tutt’altro: percorsi obbligatori di educazione sessuo-affettiva nelle scuole di ogni ordine e grado, dalla materna alle superiori” dichiara Rossi.

Il capogruppo insiste sul tema delle priorità istituzionali: “Il Consiglio Comunale non è un laboratorio ideologico né un ministero dell’istruzione parallelo. Abbiamo cittadini esasperati, commercianti allo stremo, residenti che chiedono più sicurezza e più controlli. E la priorità del centrosinistra qual è? Chiedere al Comune di fare pressioni politiche sul Governo, contestare esplicitamente il DDL Valditara, e provare a introdurre nelle scuole mantovane percorsi educativi che non competono né al Comune né all’ASST”.

Rossi individua un ulteriore nodo critico nella motivazione che accompagna la proposta: “Nel tentativo di giustificare questo ODG, la sinistra tira in ballo il Piano Regionale Socio Sanitario (PRSS), ma il PRSS non parla di scuola, non disciplina programmi scolastici e non introduce alcun obbligo educativo. Allo stesso modo cita i consultori, che sono servizi sociosanitari fondamentali – sostegno alla maternità, prevenzione sanitaria, supporto psicologico, progetti sul bullismo – ma che non hanno né mandato né competenza per entrare nei curricula scolastici”.

Secondo Rossi, l’operazione mira a introdurre percorsi scolastici che la normativa nazionale limita chiaramente: “Siamo di fronte a un pasticcio istituzionale: si usano consultori e PRSS per mascherare un’operazione politica che punta a introdurre, tramite la pressione degli enti locali, percorsi obbligatori che la normativa nazionale vieta espressamente nella scuola dell’infanzia e primaria, e che nelle scuole superiori possono essere svolti solo con il consenso informato delle famiglie. Tutto questo la sinistra lo sa, ma sceglie scientemente di ignorarlo”.

Il capogruppo di Mantova Ideale attacca inoltre l’impostazione generale dell’Ordine del Giorno: “L’Ordine del Giorno non contiene una sola riga sulle emergenze vere della città: criminalità, microdegrado, zone franche, controlli insufficienti. Si parla invece di “stereotipi”, “life skills”, “emancipazione valoriale”, con un linguaggio da convegno, lontanissimo dai problemi quotidiani di chi vive, lavora o studia a Mantova. In un momento in cui la città è sotto i riflettori nazionali per l’insicurezza, la maggioranza sceglie di occuparsi di tutt’altro. È la dimostrazione plastica di una sinistra che non vede, non sente e non vuole affrontare la realtà”.

Rossi dedica anche un passaggio al tema del linguaggio istituzionale: “Aggiungo anche un’ultima osservazione: trovo francamente ridicolo e ideologico l’uso dei segni grafici come l’asterisco “*” presente nel testo dell’Ordine del Giorno, utilizzato per sostituire vocali e parole della lingua italiana in nome di un presunto “linguaggio inclusivo”. Basta con queste forzature lessicali: il linguaggio delle istituzioni deve essere chiaro, comprensibile e rispettoso della lingua italiana, non un terreno di sperimentazioni ideologiche”.

Mantova Ideale voterà contro in modo netto e senza ambiguità. Difendiamo la libertà educativa delle famiglie, il rispetto delle competenze istituzionali e la centralità della scuola come luogo autonomo e non manipolabile politicamente. E soprattutto, ribadiamo che il Comune deve occuparsi di ciò che i cittadini chiedono da mesi: più sicurezza, più decoro, più controlli, più legalità. Il resto è solo propaganda ideologica fuori tempo massimo”.