MANTOVA – E’ comparso la notte scorsa sul ponte di San Giorgio. Un grande striscione che riportava la scritta “Non si boccia l’autonomia”.
Ad attaccarlo sono stati i giovani della Lega di Mantova e l’obiettivo con il relativo messaggio dello striscione, che poi qualcuno questa mattina ha provveduto a rimuovere, lo spiegano in un post sulla loro pagina Facebook. “Due anni fa andavamo al voto per l’Autonomia della Lombardia, ma ancora oggi ci troviamo in una situazione assurda, in cui il governo non vuole ascoltare la voce dei 3 milioni circa di cittadini lombardi che il 22 ottobre 2017 votarono a favore dell’Autonomia. Noi non dimentichiamo e continueremo a fare sentire la nostra voce, L’AUTONOMIA NON SI BOCCIA”.
Il gioco di parole è ovviamente con il cognome dell’attuale ministro per gli affari regionali e le autonomie del governo Conte 2 Francesco Boccia.
E oggi a Milano la scena si è ripetuta con il flash mob della Lega al Consiglio regionale della Lombardia per l’Autonomia e contro il ministro.
Subito dopo la consueta pausa dei lavori dell’Aula, i consiglieri leghisti hanno esposto uno striscione e indossato delle magliette con stampata la frase “L’Autonomia non si Boccia!“. All’iniziativa leghista hanno aderito anche anche gli esponenti del Gruppo misto Viviana Beccalossi e Paolo Franco. I consiglieri hanno poi posato per una foto gruppo davanti all’ingresso per le autorità di Palazzo Pirelli, insieme al governatore Attilio Fontana che ha indossato la stessa t-shirt.
Lo stesso governatore ha poi dichiarato : “sulla richiesta di Autonomia avanzata dalla Lombardia “molte obiezioni presentate dal ministro Boccia sono assolutamente infondate”. E ha aggiunto: “Noi crediamo che si sia arrivati al punto in cui bisogna dare una risposta. Bisogna dire o sì o no, è inutile continuare a tergiversare. Non ci sono delle obiezioni concrete”.
La richiesta di integrazione al quesito referendario sulla legge elettorale “sostanzialmente è una notizia positiva, perché al di là di questo aspetto formale la Cassazione ha ritenuto che non ci fossero motivazioni che portavano a non accettare la nostra richiesta – ha proseguito Fontana a margine dei lavori del Consiglio regionale -. Quindi va bene, porteremo immediatamente in Aula il provvedimento e correggeremo”. A chi gli ha chiesto se la modifica potrà essere approvata nei tempi indicati dalla Cassazione (entro l’8 novembre), Fontana ha risposto: “Assolutamente. Noi il 5 novembre abbiamo già previsto in linea di massima di portarla in Aula, quindi dopo non dovrebbero esserci più problemi”.