“Con l’ultima grandinata di venerdì 2 agosto ho perso il 30-40% del raccolto di susine – a dirlo è Vanessa Milani, titolare dell’omonima azienda di Volta Mantovana – ora una parte si potrà vendere a prezzo scontatissimo, l’altra è persa del tutto”.
Ecco allora che fa nuovamente capolino il progetto “Frutti brutti ma buoni“, messo in campo qualche anno fa dal Consorzio agrituristico mantovano, per sensibilizzare l’opinione pubblica alla lotta allo spreco alimentare e al fatto che se un frutto non è perfetto non vuol dire che non sia buono.
Sabato al mercato contadino di Borgochiesanuova, dalle 7.30 alle 13.30 ci saranno proprio le susine di Vanessa Milani, grandinate, ma buone. Sarà la stessa Vanessa a dare consigli e ricette su come gustarle.
Il progetto “Frutti brutti ma buoni”
Sono frutti danneggiati dal maltempro, frutti non bellissimi da vedere, ognuno di questi rientra nella categoria dei “brutti ma buoni”, non sono di prima scelta, ovvero non sono caretterizzati da grandezza, colore uniforme, lucentezza, ma di seconda scelta o da industria, quindi destinati ad essere rielaborati per diventare per esempio succhi di frutta.
Come si può immaginare, quest’utlima categoria è la meno pagata, tanto che il lavoro per la raccolta e il trasporto non pareggia il guardagno, per qui quando mele, pere, susine…cadono a terra vengono lasciate li.
“Per questo è indispensabile promuovere il consumo critico da parte degli acquirenti, perchè la sostenibilità delle imprese agricole dipende anche e soprattutto dalle scelte che compiamo – dicono al Consorzio agrituristico mantovano – è una lotta contro lo spreco perchè con il cibo buttato vengono sprecati anche la terra, l’acqua, senza contare le emissioni di gas serra emessi per la sua produzione, per cui l’ambiente è stato inquinato, sfruttato e alteranto a vuoti.
I danni
La grandinata del 2 giugno ha messo in ginocchio numerose coltivazioni: maggiormente colpiti mais, meloni, angurie, frutteti ma anche la soia.
Le prime stime parlano di 4 milioni di danni, ma sono destinati a salire.
Solo i frutti protetti dalle reti antigrandine si sono salvati, ma sono una piccola parte dei 6.065 ettari totali coltivati a frutteto in Lombardia (dati Regione Lombardia).
Nel basso mantovano danni soprattutto a angurie, meloni in piena fase di maturazione fortemente danneggiati a Sermide, Felonica, Villa Poma e Magnacavallo: stima 2 milioni e mezzo di prodotti andati persi. Nell’alto mantovano i danni sono circa 1 milioni e mezzo, colpiti maggiormente kiwi, uva e i frutteti. Danni maggiori a Castiglione delle Stiviere, Solferino, Cavriana, e Volta Mantovana.