A Mantova le chiamiamo lattughe, in Lombardia qualcuno le chiama chiacchiere, nel resto d’Italia tanti le chiamano frappe: gustose, fritte e cosparse di zucchero, sono uno dei dolci must del Carnevale. “Trattandosi di dolci, sono da considerarsi alimenti molto calorici, tanto che appena 4 chiacchiere di medie dimensioni forniscono lo stesso apporto energetico di un piatto di pasta al pomodoro. Dal punto di vista nutrizionale ricordiamo che le chiacchiere sono cariche di carboidrati, povere di fibre e proteine, con lo zucchero che la fa da padrone. Tra l’altro, olio o burro forniscono un importante apporto di grassi, che contribuisce a trasformare le chiacchiere in un’autentica bomba calorica alla quale accostarsi con parsimonia e moderazione”. Lo spiega all’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, docente di Dietetica e Nutrizione umana della Lum – Libera Università Mediterranea ‘Giuseppe Degennaro’ di Bari.
“I fritti nel grasso di maiale venivano preparati nell’antica Roma in occasione dei Saturnali e dei Baccanali, mentre in epoca cristiana si consumano prima dell’arrivo della Quaresima che richiede il precetto del digiuno – ricorda Minelli – Si tratta di dolci ottenuti grazie ad un impasto di farina, uova, zucchero, olio o burro ed eventuale aggiunta di liquori, che viene steso, sezionato e poi fritto. Una volta raggiunta la giusta doratura e croccantezza, le chiacchiere vengono guarnite e ricoperte di zucchero a velo”.
“Sconsiglieremo pertanto le chiacchiere ai soggetti diabetici o alle persone in sovrappeso”, raccomanda lo specialista. “Suggeriremo prudenza – aggiunge – a chi dovesse soffrire di disturbi gastrointestinali, specie se le chiacchiere dovessero essere preparate con olio di semi, perché i processi di ossidazione a cui va incontro quest’olio fritto ad alte temperature possono disturbare i processi digestivi e danneggiare organi vitali come, ad esempio, il fegato. Le chiacchiere – avverte poi Minelli – non sono indicate per chi soffre di ipercolesterolemia, perché i grassi saturi presenti concorrono a far aumentare i livelli ematici del cosiddetto colesterolo cattivo, con conseguenze poco piacevoli per il sistema cardiocircolatorio”. Per legare le chiacchiere o frappe ai concetti di salute e benessere, suggerisce l’esperto, “si potrebbe sostituire alla farina raffinata quella integrale, più ricca di fibre, e magari friggere i dolci nell’olio d’oliva e non in quello di semi. Il suggerimento più importante, però – conclude – è indirizzato a un consumo controllato e consapevole, per non dover rinunciare mai al gusto”.