Balzanelli: “Valorizzare il 118 e gli operatori, da sempre al servizio della comunità”

(Adnkronos) – La Sis118 “chiede con forza al Governo, dopo quasi 7 anni di motivate e più che documentate sollecitazioni continue, tutte sistematicamente inascoltate, di valorizzare il sistema 118, e quindi i suoi operatori, potenziandolo nelle varie articolazioni e componenti operative che, tutte insieme servono, con strenua dedizione, lo Stato e la comunità”. Con questa presa di posizione si è chiuso il XXI congresso nazionale della Società italiana sistema 118 (Sis118), realizzato in collaborazione con la Libera università Giuseppe Degennaro (Lum) a Casamassima (Bari). 

“La nuova era delle riforme in sanità vede, oggi più che mai, con carattere di evidenza che può definirsi schiacciante sulla base dei dati obiettivi, il sistema di emergenza territoriale 118 quale ‘custode tempo dipendente della vita della popolazione italiana’ – sottolinea Mario Balzanelli, appena rieletto presidente nazionale Sis118 per il quarto mandato – perché entra, attraverso i suoi operatori tutti, medici, infermieri, autisti-soccorritori, nelle case dei cittadini, si precipita, non senza rischi e pericoli per la personale incolumità degli stessi, sulle strade, interviene con competenza in qualunque ambiente, anche il più ostile. E, di fatto, salva innumerevoli vite umane, ogni giorno, ogni mese, ogni anno. Questa è la forza obiettiva, unica, determinante, primaria ed insostituibile, del sistema 118”.  

Per questo si chiede al Governo “di non volgersi sempre dall’altra parte, di distinguersi da tutti i governi che lo hanno preceduto da circa vent’anni, consentendo, per irresponsabile pervicace totale indifferenza, o con l’assunzione di decisioni tecnicamente assurde e scellerate, ignorando quanto ampiamente strameritato dagli operatori se si tenesse in debito conto l’imponente evidenza tangibile dei risultati (Covid-19 docet), un progressivo processo di abbandono, se non di vera e propria distruzione che ormai da alcuni anni, ad esempio, sta facendo letteralmente fuggire in massa tutti i medici dal sistema, in tutti i territori regionali, e via via ridurre anche gli infermieri. Così peggiora, sulla pelle dei cittadini, la qualità e l’eccellenza dei soccorsi, di cui gli stessi hanno invece pieno e sacrosanto diritto”.  

Numerosi i temi scientifici, le problematiche gestionali e gli aspetti manageriali trattati nei tre giorni del congresso da relatori, italiani e stranieri: dalle patologie acute tempo dipendenti alle reti cliniche dell’emergenza-urgenza, dalle severe criticità operative sul campo, in ambito territoriale ed ospedaliero, alle molteplici necessità che rendono indispensabile e indifferibile la riforma legislativa nazionale del 118; dalla disamina delle nuove possibilità di inquadramento economico, e di rispettiva valorizzazione, del settore dell’emergenza-urgenza all’innovazione tecnologica – elenca Balzanelli – che impone la realizzazione di un sistema di emergenza territoriale ‘connesso’ in tempo reale, mediante gli ausili più moderni forniti dalle nuove tecnologie della telemedicina, con gli scenari di maggiore complessità gestionale.  

E ancora, le nuove frontiere della formazione e addestramento degli operatori, possibili con le nuove tecnologie della simulazione; le possibilità di supporto al momento valutativo, diagnostico e terapeutico, grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale; la formazione permanente della società civile, e in particolare della popolazione scolastica in tutta Italia, in tema di manovre salvavita; la ricerca scientifica e la sperimentazione di nuove modalità del soccorso, finalizzate alla più significativa riduzione dell”intervallo libero da terapia’ ogni qualvolta sia presente imminente pericolo di vita, con l’aerospazio quale strumento efficace di cardioprotezione della comunità e di supporto aereo alla rianimazione avanzata del paziente critico (progetto sperimentale Seuam di Sis118 – Sanitary Emergency Urban Air Mobility). 

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