Carrozza (Cnr): “Educazione basata su ricerca modello vincente e innovativo”

(Adnkronos) – “La research-based education rappresenta un modello vincente ed innovativo per lo sviluppo delle competenze necessarie per affrontare le sfide della società di oggi, utile e strategico anche per le professionalità operanti nella pubblica amministrazione e nell’impresa. La ricerca può essere uno strumento di formazione allo spirito critico, alla capacità di porsi le domande in modo costruttivo, allo spirito di innovazione, e rappresenta una chiave per esprimere la personalità in modo creativo”. Lo ha detto questa mattina Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, durante la Lectio magistralis in occasione dell’apertura dell’Anno accademico 2024-25 dell’Università Campus Bio-Medico di Roma. Per l’occasione è stato inaugurato, alla presenza del ministro delle Imprese e del Made In Italy, Adolfo Urso, il nuovo Simulation Center, un centro di simulazione e sperimentazione per le imprese, la ricerca e la didattica unico in tutto il Centro e Sud Italia.  

“Le scienze della vita e il loro rapporto con la ricerca clinica fino allo sviluppo di nuovi metodi di prevenzione e cura sono l’emblema della necessità di una formazione basata sulla ricerca – sottolinea Carrozza – intesa come metodo scientifico di analisi e interpretazione della realtà con una visione interdisciplinare del mondo che consenta di contaminare saperi ed esperienze”. Attraverso “la partecipazione ad attività di ricerca, alla realizzazione di progetti, laboratori, stage e workshop, il processo di apprendimento si arricchisce della capacità di riconoscere la complessità insita nella costruzione della conoscenza in un ambito interdisciplinare. Tale approccio – spiega Carrozza – offre lo spazio per riflettere in modo critico e costruire una sintesi basata su dati o informazioni empiriche, migliorando le capacità analitiche, le competenze tecniche, le capacità comunicative, le capacità collaborative, le abilità cognitive meta-cognitive”.  

La “didattica research-based rafforza la tolleranza per gli ostacoli, il senso di appartenenza a una comunità più ampia, la motivazione e l’identità scientifica. In futuro, conterà più saper studiare ciò che è importante per affrontare i problemi con metodo scientifico, assieme alla capacità di sperimentare e costruire modelli interpretativi della realtà”, conclude la presidente del Cnr.  

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