(Adnkronos) – Colpisce 300mila italiani ma è ancora sottostimata. È l’asma grave, patologia complessa, ma ancora poco diagnosticata e mal gestita dal Ssn con gravi conseguenze sul malato, sia dal punto di vista economico (per i costi diretti e indiretti della malattia) sia in termini di qualità di vita. Per questi motivi una gestione corretta dell’asma grave diventa fondamentale. Il progetto ‘Red Carpet’, promosso da Novartis Italia, si inserisce in questo contesto proprio con l’obiettivo di aiutare a migliorare il percorso di diagnosi e di cura, puntando su una più stretta collaborazione fra medico di medicina generale e specialista. È quanto riporta un articolo pubblicato da ‘Alleati per la Salute’ (www.alleatiperlasalute.it), il portale dedicato all’informazione medico-scientifica realizzato da Novartis che dedica un approfondimento alla forma più severa di asma che nel nostro Paese affligge 300mila persone (circa lo 0,5% della popolazione) su un totale di 3 milioni di italiani malati di asma.
Oggi, in molti casi, una persona che soffre di attacchi asmatici tende a sottovalutare il problema o, quando cerca un supporto medico, fatica a ottenere in tempi rapidi risposte e trattamenti adeguati, perdendosi in un cosiddetto labirinto diagnostico fra medico di base, esami da svolgere e visite specialistiche. Il progetto ‘Red Carpet’ intende stendere un tappeto rosso per consentire al paziente una via d’accesso preferenziale e veloce verso un’indagine completa e approfondita dei sintomi e la definizione della cura migliore.
All’interno di una serie di studi di medici di medicina generale – si legge nell’articolo – viene proposta un’attività di screening per pazienti selezionati in base ai dati registrati durante le visite. Queste persone sono chiamate a partecipare al progetto e a effettuare direttamente e gratuitamente nello studio del medico di base gli esami fondamentali per la diagnosi di asma grave, ovvero: prick test, spirometria e test Ige. In questo modo si evitano lunghe attese e spostamenti in ospedali o in altre strutture.
Una volta valutati gli esiti degli esami, i pazienti che lo necessitano vengono subito indirizzati presso uno specialista, dove ottengono una diagnosi precisa ed eventuali correzioni delle terapie in corso o nuove prescrizioni. In seguito, il paziente ritorna a essere seguito dal suo medico di medicina generale nel percorso di gestione e controllo dell’asma. Il progetto, dunque, mira a una presa in carico del paziente asmatico più efficiente attraverso una migliore collaborazione fra medico di famiglia e specialista.
L’articolo completo è disponibile su: https://www.alleatiperlasalute.it/il-dialogo-conta/progetto-red-carpet-un-tappeto-rosso-lasma-grave-non-controllato