(Adnkronos) – Organizzare campagne di vaccinazione contro Covid-19 regolari e in linea con le raccomandazioni nazionali, con particolare attenzione alla protezione dei gruppi a rischio; garantire tutte le tecnologie vaccinali anti-Covid disponibili; chiarire i tempi e il processo di selezione dei ceppi del vaccino per Sars-CoV-2 e fissare un obiettivo di copertura vaccinale pari al 75%, simile a quella dell’influenza stagionale. Sono le raccomandazioni del report ‘Covid Transition Roadmap’ identificate dalla Covid Transition Initiative (Cti), un gruppo indipendente e multi-stakeholder composto da esperti europei di rilievo, tra cui rappresentanti di associazioni di pazienti e decisori politici, per migliorare i tassi di vaccinazione contro Covid-19 in Italia e in Europa, oggi preoccupantemente bassi.
La Cti – spiega una nota – è stata avviata e resa possibile grazie al supporto di Novavax, mentre i contenuti e le raccomandazioni (e qualsiasi altro output della Cti) rimangono opinioni indipendenti dei membri del gruppo. “Il tasso di vaccinazione del 12% riportato dall’Ecdc”, European Centre for Disease Prevention and Control, “è troppo basso per mantenere protetti i gruppi più vulnerabili in Italia – afferma Roberta Siliquini, membro della Cti e presidente della Società italiana di igiene, medicina preventiva e sanità pubblica (Siti) – Dobbiamo fissare un obiettivo di copertura del 75%, come per l’influenza stagionale. E’ fondamentale misurare i nostri progressi con una raccolta dati coerente e tempestiva”.
Solo l’anno scorso, ricorda la specialista, “l’Italia ha registrato 10mila decessi e oltre 80mila ricoveri a causa di Covid-19, che hanno coinvolto quasi esclusivamente individui vulnerabili, anziani e malati cronici. Un fattore che ha contribuito è stata una campagna vaccinale a rilento, con solo il 13% delle persone più a rischio che è stato vaccinato. Nonostante l’efficacia dei vaccini nel combattere il Covid-19 e nel ridurre il rischio di Long Covid, la copertura vaccinale è diminuita considerevolmente, specialmente tra i gruppi a rischio. Dobbiamo agire in modo urgente per migliorare i tassi di vaccinazione di quest’autunno”.
Tra le altre cose, “una preoccupazione che ho e che è evidenziata nel Covid Transition Roadmap – sottolinea la presidente Siti – è la dipendenza eccessiva dell’Europa da un unico tipo di vaccino”.
“L’Ecdc ha dichiarato che il 97% delle dosi somministrate tra il primo settembre 2023 e il 15 gennaio 2024 era di un solo tipo di vaccino anti Covid-19. Questo potrebbe – avverte Siliquini – esporre l’Europa a potenziali problemi a livello di fornitura e non permettere a individui e operatori sanitari di accedere alla tecnologia vaccinale più adatta a loro”.