A due giorni dal Natale il coronavirus dilaga nel Paese: nella settimana appena trascorsa abbiamo registrato un aumento dell’incidenza settimanale nazionale dei contagi, che risulta pari a 260 casi ogni 100.000 residenti, con un indice di positività al test del 29%: risulta positiva, dunque, circa una persona su tre tra i nuovi soggetti testati (ovvero tra le persone che si sottopongono al test – molecolare o rapido – per la prima volta, escludendo dunque tutti coloro che ripetono il test per monitorare il decorso dell’infezione). E il dato è in continuo aumento. E’ quanto emerge dal report settimanale dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’università Cattolica, Facoltà di Economia, campus di Roma.
Volendo fare un raffronto con la situazione che si registrava l’anno scorso prima del Natale – si legge nel report – si vede che mentre a dicembre 2020 l’indice di positività era più basso, pari al 24% – quindi era positiva una persona su 4 nuovi soggetti testati – la mortalità (intesa come quota di decessi sulla popolazione italiana) era cinque volte maggiore e pari al 6,84 contro l’1,27 di quest’anno: questi numeri rappresentano un buon indicatore dell’efficacia dei vaccini nel ridurre gli esiti gravi del Covid, mentre la loro capacità di ridurre la trasmissione del virus appare limitata.
“Già un mese fa nel nostro Instant Report #75 avevamo espresso preoccupazione per la possibilità di una quarta ondata che potesse in qualche modo necessitare di nuove misure per contenere il contagio”, afferma Americo Cicchetti, direttore Altems. “L’indice di positività al test elaborato da Altems misura, su base settimanale, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi soggetti sottoposti al test”, spiega. “L’indicatore differisce dall’indice di positività calcolato su base giornaliera (che oscilla in questi giorni tra il 3% e il 4%), che valuta invece, il rapporto tra i nuovi casi positivi ed i nuovi tamponi effettuati, e comprende anche i tamponi effettuati dai positivi per il monitoraggio del decorso clinico e l’eventuale attestazione della risoluzione dell’infezione”.