Covid oggi Lombardia, sul fronte delle terapie intensive e dell’aumento dei letti occupati da pazienti Covid, “c’è una situazione a cui bisogna rispondere. Se siamo preoccupati? Il futuro non cambia se ci preoccupiamo o no. Più che preoccuparci dobbiamo occuparci del problema. Il numero di ricoverati nelle terapie intensive della regione sta salendo a una velocità più o meno costante. Rispetto alle precedenti ondate questa risalita è più lenta. Da intensivista penso che ad oggi la cosa più importante sia la terza dose di vaccino anti-Covid. Su questo mi sento di dire alle persone: aiutateci. Invito tutti quelli che possono, chi si avvicina ai 5 mesi trascorsi dalla seconda dose, a prenotarla. La terza dose la dobbiamo fare più in fretta possibile”. Sono le parole di Antonio Pesenti, direttore del dipartimento di Uoc Anestesia-Rianimazione del Policlinico di Milano.
Da coordinatore delle terapie intensive nell’Unità di crisi della Regione Lombardia per l’emergenza coronavirus, ha alle spalle l’esperienza delle precedenti ondate Covid. Oggi i numeri dell’epidemia sono tornati a salire e la Lombardia, come altre regioni, deve tornare a misurarsi con il rischio zona gialla in un orizzonte temporale breve. Nelle terapie intensive della regione, in questo momento “tutti i giorni il bilancio cresce di 5-7 letti in più occupati da casi Covid – spiega Pesenti all’Adnkronos Salute – Vediamo quando smette questo aumento. Non so dire quando succederà, non riesco a prevederlo”.
C’è preoccupazione sul fatto che si possa arrivare di nuovo a ridurre le altre attività per occuparsi del problema Covid che cresce? “Per adesso – osserva l’esperto – si riesce a mantenere un’attività quasi normale negli ospedali. Quando supereremo un certo numero – quale di preciso dipende da ospedale a ospedale, ma diciamo in generale quando arriveremo intorno ai 200 letti occupati nella regione – bisognerà cominciare a fare qualcosa. Oggi siamo intorno a 123-125 letti occupati da malati Covid. Non ho un aggiornamento in ‘real time’ ma il numero è più o meno quello, e saliamo di 5-7 al giorno”. Quindi se questo ritmo si mantiene potrebbero volerci 10-15 giorni per raggiungere quota 200.
Qual è il piano? “Oggi in Lombardia abbiamo intorno a 17-18 ospedali, diciamo un certo numero tra 15 e 20, che hanno rianimazioni hub dedicate a Covid già attive – riepiloga Pesenti – L’ospedale in Fiera entrerà in funzione quando sarà opportuno. Per adesso stiamo preparando tutto” nel polo di terapia intensiva del Portello, “abbiamo quasi finito la preparazione dei 32 posti letto, due moduli da 16 letti. Dalla direzione generale Sanità della Regione ci diranno cosa fare”.
Ma il medico mette l’accento in particolare su quello che i cittadini possono fare per contribuire a evitare che i numeri di Covid sfuggano al controllo. Il primo punto è, ribadisce lo specialista, la terza dose. “Abbiamo ormai visto che il vaccino funziona. Ha una durata limitata nel tempo, pensavamo fosse più lunga, ma fra varianti e fattori vari abbiamo visto che dura qualche mese. Quindi la terza dose va fatta in tempi rapidi. Le cose più importanti sono sempre le stesse: distanziamenti, mascherine, lavarsi le mani, e soprattutto vaccinarsi”.
La variante Omicron spaventa gli intensivisti? “A parte gli allarmi dell’Organizzazione mondiale della sanità, nessuno ha dei numeri – riflette l’esperto – Bisognerà che qualcuno tiri fuori qualche numero, dicendo se i malati sono più gravi, se i vaccinati resistono di più. Dobbiamo ancora capire cosa è questa variante Omicron. Intanto andiamo avanti”.