(Adnkronos) – Per la dermatite atopica, malattia infiammatoria cronica che si accompagna ad arrossamento, prurito e desquamazione, “i farmaci che abbiamo a disposizione – i cosiddetti Jak inibitori – sono molto efficaci ma non è consigliabile sospenderli. Per le caratteristiche della patologia, la terapia va mantenuta. In genere il paziente ha una buona risposta, non presenta fenomeni di intolleranza o di effetti collaterali, per questo motivo è consigliabile proseguire il trattamento poiché la dermatite potrebbe di fatto ripresentarsi. Si tratta di una malattia sostenuta da fenomeni infiammatori complessi. Questi farmaci sono in grado di bloccarli, ma non è possibile al momento pensare di sospenderli o di evitare la recidiva”. Così il dermatologo Vito Di Lernia, responsabile della Struttura Semplice Dermatologia Immunologica Asl Reggio Emilia con Adnkronos Salute fa il punto sulla malattia che interessa “circa il 5-7% della popolazione adulta e addirittura il 20% della popolazione pediatrica”. Una condizione invalidante per chi ne è colpito “a causa dell’intenso prurito§”. I bambini, come gli adulti, “non riescono a dormire la notte, faticano a concentrarsi durante il giorno – spiega Di Lernia – Quindi è una malattia che ha un forte impatto sulla qualità della vita. Va detto, che i bambini possono guarire molto di più rispetto agli adulti ma trattandosi di una patologia cronica è destinata a persistere lungo il corso della vita”.
Geni, familiarità, barriera cutanea alterata e squilibrio idrico: ecco gli elementi che possono portare allo sviluppo della dermatite atopica, la cui diagnosi “nonostante i progressi in ambito di biomarcatori, test del sangue, esami immunologici e di imaging, è di pertinenza del dermatologo con l’osservazione clinica”.
Tra le terapie a disposizione che permettono di gestire questa patologia, “oltre agli anticorpi monoclonali – sottolinea lo specialista – che hanno la funzione di bloccare una singola citochina” (piccola molecola di natura proteica) abbiamo i cosiddetti farmaci Jak-inibitori che vanno ad intercettare questi enzimi che bloccano il segnale delle citochine, per cui le citochine rimangono in circolo ma non possono più effettuare la loro azione dannosa nei confronti del tessuto epidermico. E quindi si torna a una vita normale, diciamo, senza più i problemi di pruriti, rossori e fastidi”. Queste terapie “sono in grado, molto spesso, di determinare una remissione completa, o quasi, di tutti i sintomi. Ci sono farmaci che agiscono un po’ più lentamente e farmaci come, appunto, i Jak-inibitori, che sono spesso in grado di agire già nel giro di poche settimane, eliminando subito il prurito. E poi, nei giorni successivi, anche le manifestazioni infiammatorie, le lesioni. In questo modo i pazienti tornano ad avere una cute normale, e senza più il prurito possono finalmente riposare e torna a vivere dopo mesi o anni”. Tuttavia, “la terapia va mantenuta – conclude Di Lernia – perché altrimenti la dermatite potrebbe ripresentarsi con una recidiva”.