Diabete: conviverci in tempo di Covid

Fin dagli esordi della pandemia si è subito capito che il diabete mellito rappresentasse una delle condizioni patologiche più favorevoli all’insorgenza di forme gravi di Covid-19. Allo stesso modo, nel tempo si è compreso quanto efficace sia l’arma del vaccino per ridurre il rischio di contrarre l’infezione da SARS Cov-2 e, soprattutto, per prevenire un’evoluzione infausta della malattia eventualmente contratta. A ulteriore conferma di quanto il vaccino sia fondamentale per la popolazione diabetica, arrivano i risultati aggiornati dello studio “Coronado”, pubblicati su Diabetologia.

I dati pubblicati a maggio del 2020 evidenziavano che il 10% dei soggetti diabetici con Covid moriva entro la prima settimana di ricovero. Una nuova analisi, effettuata su 2.796 soggetti arruolati presso 68 centri ospedalieri francesi, evidenzia che 1 paziente su 5, tra i diabetici ricoverati per Covid, muore entro 28 giorni dal ricovero e conferma che valori glicemici elevati al momento del ricovero si associano ad un aumentato rischio di morte. E, ancora più recentemente, uno studio tutto italiano su quasi 400 pazienti diabetici monitorati tramite CGM (Continuous Glucose Monitoring), ha dimostrato che la vaccinazione per Covid-19 non determina alcuna anomalia glicemica e per questo è assolutamente sicura, generando una protezione immunitaria di lunga durata.

Al momento le uniche azioni efficaci per la protezione dei soggetti diabetici (e non solo diabetici) contro l’infezione da Sars-CoV-2 sono il distanziamento sociale e la profilassi vaccinale con l’accesso immediato alla “3^ dose”, soprattutto se si pensa alle possibili alterazioni dell’immunità cellulare e al fatto che questo tipo di immunità in una parte di soggetti diabetici può risultare non sufficientemente attivata. E’, inoltre, necessario che le persone affette da questa condizione si rendano conto di quanto sia fondamentale la protezione offerta dal vaccino ma senza mai abbassare la guardia rispetto al mantenimento delle indispensabili norme di sicurezza generale necessarie per limitare la trasmissione del virus e tenendo alta l’attenzione su attività fisica e alimentazione.

Che fare allora? Attenzione alla dieta, pochi zuccheri semplici e pochi dolci, diminuire i carboidrati evitando di escluderli dalla dieta, ridurre i cibi grassi e, senza mai dimenticare il ruolo importante che l’intestino ha per la salute dell’intero organismo, mantenere in salute l’intero ecosistema intestinale, limitando al massimo la sedentarietà e incrementando i momenti da dedicare all’attività fisica.

Saranno questi gli argomenti di fondo che verranno analizzati nella prossima puntata di 𝗕𝗶𝗼𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗮𝗹 𝗥𝗲𝗽𝗼𝗿𝘁, il programma scientifico curato settimanalmente dall’immunologo 𝗠𝗮𝘂𝗿𝗼 𝗠𝗶𝗻𝗲𝗹𝗹𝗶, referente per il Sud Italia della Fondazione per la Medicina Personalizzata, in programma alle ore 15 di venerdì 26 novembre. Saranno presenti nella circostanza Paolo Fiorina, ordinario di Endocrinologia presso l’Università degli Studi di Milano e Direttore del reparto di Diabetologia presso gli Ospedali Fatebenefratelli-Sacco-Melloni, e la dottoressa Dominga Maio, biologa nutrizionista del Network Polismail.

Appuntamento alle 𝗼𝗿𝗲 𝟭𝟱 di venerdì 26 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲.

𝗘𝗴𝗶𝗱𝗮 𝘀𝗰𝗶𝗲𝗻𝘁𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮: #FMP (Fondazione per la Medicina Personalizzata)

𝗠𝗲𝗱𝗶𝗮 𝗣𝗮𝗿𝘁𝗻𝗲𝗿: #ADNKronos

(Adnkronos)