Diabete: studi correlano benessere intestino, glicemia e resistenza insulina

(Adnkronos) – Nuovi studi iniziano a fare luce sulle correlazioni tra salute dell’intestino, livelli di glucosio nel sangue, resistenza all’insulina e progressione del diabete. In particolare, gli ultimi dati suggeriscono che le mandorle come snack ideale per chi soffre di prediabete o diabete tipo 2 perché migliorano il controllo della glicemia, riduzione dell’insulina postprandiale, maggiore varietà del microbioma intestinale. Questi risultati sono particolarmente importanti perchè, come ricorda la Giornata mondiale del diabete che si celebra il 14 novembre, la patologia interessa più di 500 milioni di persone nel mondo – circa il 6% dell’intera popolazione italiana – e si la stima che, nei prossimi 30 anni  arriverà a 1,3 miliardi, più del doppio.  

Mentre è già noto che modifiche allo stile di vita, come una maggiore attività fisica, la perdita di peso e l’introduzione di cambiamenti nella dieta, non solo aiutano a gestire il diabete di tipo 2, ma possono anche arrestare o ritardare la progressione dal prediabete al diabete conclamato – spiega una nota –  un nuovo studio pubblicato su ‘International Microbiology’ ha rilevato una minore diversità nel microbioma intestinale dei diabetici di tipo 2, con livelli inferiori anche di batteri che producono butirrato, un acido grasso a catena corta che rafforza la barriera intestinale, regola la funzione immunitaria ed è associato a benefici per la salute. Questo suggerisce che piani alimentari di gestione del peso attenti alla salute dell’intestino, che includano verdure, cereali integrali e fibre, rappresentano un approccio sostenibile alla riduzione del rischio e che uno spuntino come le mandorle è l’ideale per chi soffre di prediabete o diabete di tipo 2. 

In particolare, numerose ricerche peer-reviewed hanno evidenziato che le mandorle hanno diverse proprietà che le rendono uno snack adatto ai diabetici, avendo un effetto positivo sulla modulazione dei livelli di glucosio nel sangue, riducendo la glicemia a digiuno, l’insulina postprandiale, l’emoglobina A1c e migliorando la sensibilità e l’insulina resistenza.Due studi recenti – pubblicati su Nutrientes e European Journal of Clinical Nutrition – uno condotto nell’arco di tre giorni e l’altro di tre mesi, hanno dimostrato i benefici del consumo di mandorle sul controllo del glucosio nel sangue per gli indiani asiatici con prediabete e sovrappeso/obesità. Il secondo studio ha aperto nuove strade, invertendo il prediabete, o intolleranza al glucosio, facendo tornare a livelli normali di glicemia quasi un quarto (23,3%) delle persone coinvolte. 

In entrambi gli studi, 60 persone hanno mangiato 20 g di mandorle – una piccola manciata – 30 minuti prima di colazione, pranzo e cena per tutta la durata dello studio. I ricercatori hanno espresso il loro entusiasmo per questi studi e per la prima riduzione statisticamente significativa del prediabete, definendo l’inversione del prediabete attraverso la dieta ‘il Santo Graal della medicina’. Un migliore controllo del glucosio a lungo termine attraverso la dieta, ad esempio attraverso il consumo di mandorle, potrebbe dunque aiutare a prevenire la progressione del diabete. Un approccio da non sottovalutare, visto anche che quasi il 70% delle persone con prediabete sviluppa il diabete nel corso della propria vita. 

Come osserva la dietista Ambra Morelli, “il profilo nutrizionale delle mandorle, nel suo complesso – basso indice glicemico, un importante pacchetto di nutrienti per porzione da 30 grammi, tra cui proteine (6 g), fibre (4 g), grassi buoni e importanti vitamine e minerali come la vitamina E (7,7 mg), magnesio (81 mg) e potassio (220 mg) – le rendono uno spuntino smart ed energizzante, nell’ambito di un piano alimentare sano, per chi soffre di prediabete o diabete di tipo 2. Le mandorle aiutano anche a mantenere sane abitudini alimentari grazie al loro potere saziante. Un insieme di indicazioni, dunque, che riconduce al tema centrale della Giornata Mondiale del Diabete 2023: Conosci il tuo rischio, conosci la tua risposta”. 

Sulla salute dell’intestino, un recente studio del King’s College di Londra ha scoperto che, quando adulti sani mangiavano mandorle intere o macinate per 4 settimane, l’apporto di fibre e la regolarità intestinale aumentavano senza problemi digestivi. Anche la concentrazione di butirrato, un acido grasso associato a benefici per la salute, è aumentata rispetto al gruppo di controllo che non mangiava mandorle. Questi risultati sono coerenti con studi precedenti volti a comprendere gli effetti benefici delle mandorle sulla salute dell’intestino. Inoltre, in uno studio, i ricercatori hanno scoperto che aggiungere uno snack mattutino di mandorle nei giovani universitari, che tendono a saltare la colazione, ha migliorato la diversità e la composizione del microbioma intestinale, condizione associata a risultati favorevoli sulla salute come la tolleranza al glucosio e la sensibilità all’insulina. Secondo i ricercatori, il risultato sarebbe dovuto alle fibre, i grassi monoinsaturi e il contenuto di polifenoli delle mandorle. Infine – conclude la nota – un ulteriore studio ha rilevato che, nel complesso, il consumo di mandorle aumenta l’abbondanza relativa di specifici batteri benefici nell’intestino. I ricercatori suggeriscono che le fibre e gli acidi grassi polinsaturi presenti nelle mandorle potrebbero essere in parte responsabili della modulazione della composizione del microbioma intestinale. 

(Adnkronos)