(Adnkronos) – Il passaggio a una dieta chetogenica o vegana causa rapidi cambiamenti nel sistema immunitario delle persone, potenziando ciascuna dei ‘rami’ diversi dell’immunità. Questa capacità di ‘riprogrammare’ è stata rilevata e descritta da un gruppo di ricercatori in un piccolo studio che ha coinvolto 20 persone. I risultati “potrebbero migliorare la nostra comprensione delle opzioni terapeutiche basate sulla dieta, per la prevenzione e il trattamento delle malattie”, scrivono gli autori su ‘Nature Medicine’. Il lavoro, spiegano, dimostra che “2 settimane di intervento dietetico controllato sono sufficienti per avere un impatto significativo e divergente sull’immunità dell’ospite”. Quindi, dieta veg o keto? Dipende dall’obiettivo.
Gli autori spiegano perché hanno voluto condurre uno studio simile. “La nutrizione – motivano – ha un ampio impatto su tutti i processi fisiologici. Tuttavia, il modo in cui influisce sull’immunità umana rimane in gran parte sconosciuto”. Quindi gli scienziati hanno deciso di esplorare l’impatto dei due diversi schemi alimentari “sia sull’immunità che sul microbiota”. I partecipanti hanno mangiato quanto volevano secondo una dieta chetogenica oppure vegana per 14 giorni, quindi sono passati all’altra dieta per altre 2 settimane. L’ordine in cui hanno seguito i due regimi non ha influenzato i risultati, hanno riferito i ricercatori. Entrambe le diete, riporta anche ‘Jama’ riprendendo la notizia dello studio, hanno aumentato i livelli di cellule T e di cellule ‘natural killer’ (Nk), che combattono le malattie.
E poi c’erano degli effetti caratteristici di ciascuna dieta. Quando le persone seguivano la chetogenica, ad alto contenuto di grassi e a basso contenuto di carboidrati, sperimentavano percorsi sovraregolati dell’immunità adattativa, la parte che ricorda e risponde a specifici agenti patogeni, e avevano anche un effetto più pronunciato sulla composizione e sulla funzione dei loro microbiomi rispetto a quando seguivano la dieta vegana. Diversamente, seguire una dieta vegana esclusivamente a base vegetale ha portato a un aumento dei processi del sistema immunitario innato, la prima linea di difesa, quella che risponde in modo non specifico ai patogeni. Quanto emerge, concludono gli esperti, potrebbe avere implicazioni per interventi nutrizionali di precisione. Missione: cambiare a seconda delle esigenze quello che si mette nel piatto, per influire sull’operato delle difese dell’organismo con azioni mirate che le potenzino dove serve.