“Occorre superare il vecchio paradigma secondo cui il paziente emofilico può praticare solo il nuoto, perché se è seguito con una profilassi e una valutazione muscolo-scheletrica, può essere accompagnato nella pratica di diverse attività fisiche”. Così Gianluigi Pasta, ortopedico e coordinatore del Comitato muscoloscheletrico della Fondazione mondiale per l’emofilia, ha spiegato i vantaggi dell’attività fisica nei pazienti emofilici durante l’incontro online in occasione della tappa ligure di “Articoliamo”, campagna sostenuta da Sobi con il patrocinio di FedEmo.
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