(Adnkronos) –
Grünenthal, oltre 75 anni di storia che da un quarto di secolo parla anche italiano. Dopo avere rilevato 26 anni fa il sito Farmaceutici Formenti nel cuore della mini pharma valley di Origgio, in provincia di Varese, il gruppo tedesco continua a puntare convinta sul nostro Paese da dove esporta medicinali per il mondo. Nel 2020, grazie ad un investimento di oltre 12 milioni di euro, ha espanso del 30% la capacità produttiva dello stabilimento dove dai primi mesi del 2023 verrà fabbricata per il mercato internazionale la formulazione nasal spray di Zomig* (zolmitriptan). Obiettivo più di 4 milioni di confezioni l’anno, in aggiunta a quelle dell’analgesico Palexia* (tapentadolo) che ormai da 10 anni da Origgio copre l’intero fabbisogno europeo ed extraeuropeo.
Molta strada è stata percorsa da quando il centro, costruito negli anni ’70 su un area di 50mila metri quadrati, si rivolgeva solo al territorio nazionale. Dal 1996, anno dell’avvicendamento proprietario, il sito ha vissuto un aggiornamento costante di tecnologie, modelli organizzativi, formazione e competenze, oltre a un potenziamento dell’efficienza degli impianti, con lo scopo di soddisfare i livelli di eccellenza necessari alla produzione sia in proprio sia conto terzi. E’ infatti destinato a gruppi farmaceutici globali esterni il 50% della produzione dello stabilimento, fortemente integrato con gli altri 2 siti europei di Grünenthal, in Germania e Svizzera, e nodo di una rete che comprende 2 ulteriori poli in Ecuador e Cile, dedicati al mercato Latam.
Complessivamente – sottolineano dall’azienda – i 5 stabilimenti compongono una squadra impegnata nel fornire medicinali Grünenthal a tutto il mondo e un servizio di produzione conto terzi completo e integrato verticalmente, dal principio attivo al farmaco finito, con un ampio portafoglio che include lo sviluppo e l’ottimizzazione del processo produttivo, i servizi regolatori, il confezionamento, il rilascio e la distribuzione. Con un portafoglio di 3.800 prodotti di varie formulazioni, sono 100 i Paesi forniti grazie al lavoro di 1.400 dipendenti in tutto il mondo.
La crescita del sito di Origgio si inserisce in un percorso che sta internalizzando nello stabilimento la produzione di alcuni farmaci acquisiti da Grünenthal e precedentemente fabbricati al di fuori dell’Unione europea. Il centro lombardo è diventato inoltre una piattaforma di accesso al mercato europeo per aziende extra Ue, ad esempio asiatiche o americane.
L’impianto produttivo è in grado di erogare più di 2 miliardi di singole unità l’anno e vanta un ampio indotto che comprende beni e servizi acquistati sul territorio locale e nazionale. Nel complesso, l’export pesa attualmente per il 98% dei volumi prodotti ed è indirizzato principalmente verso l’Europa (in particolare Germania, Francia, Spagna e Regno Unito), come pure verso Asia e Sud America. Oltre ai farmaci – evidenziano dal gruppo – anche le competenze, sotto forma di consulenze e progettualità, vengono esportate dallo stabilimento certificato da enti regolatori europei, americani, brasiliani, giapponesi, nonché di Russia, Corea del Sud, Arabia Saudita, Turchia e altri Paesi.
Per adattarsi alle esigenze di un mercato in continua evoluzione, e all’insegna di una cultura interna improntata all’innovazione e al miglioramento continuo, negli anni sono state sviluppate tecnologie prioritarie (quali la crio-macinazione e l’estrusione a caldo), sono stati ottimizzati i processi globali e gli standard di qualità e di flessibilità, e avviati progetti innovativi in un’ottica di trasformazione digitale. Certificato Great Place to Work in Italia, il sito di Origgio conta oltre 370 addetti. Un’occupazione qualificata, altamente specializzata e con una forte presenza ‘rosa’: la predominanza femminile è netta, anche nelle posizioni apicali, precisano da Grünenthal rivendicando l’attenzione a un sistema di welfare molto ampio rinforzato da iniziative ad hoc, a un’elevata flessibilità e al rispetto dell’inclusione e della diversity nella sua concezione più ampia.
L’innovazione del sito di Origgio prosegue in un’ottica ‘green’, facendo cardine sulla sua pluriennale certificazione Iso 14001, che garantisce un efficiente gestione delle tematiche ambientali, rimarca l’azienda impegnata localmente in un piano pluriennale di investimenti con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale e accrescere la sostenibilità.
Un primo progetto di efficientamento energetico – ricorda Grünenthal – ha riguardato la ristrutturazione della facciata del deposito generale delle merci, oggi rivestito con una parete ventilata in grado di generare un isolamento termico dell’edificio a garanzia di un notevole risparmio di energia necessaria alla climatizzazione. Un secondo recente intervento ha dotato lo stabilimento di un impianto per la cogenerazione di elettricità ed energia termica, dedicato alla climatizzazione e a scopi produttivi. La produzione elettrica copre il 50% dell’attuale fabbisogno elettrico aziendale annuo. E grazie al risparmio ottenuto dalla produzione combinata di acqua calda e vapore, il sistema garantisce una riduzione dell’anidride carbonica emessa in atmosfera (-400 tonnellate di CO2 solo nel 2020). Gli investimenti ‘verdi’ sono continuati anche nell’ultimo anno: dalla sostituzione dei bruciatori delle caldaie con altri a ridotta emissione di ossidi di azoto al rimpiazzo di oltre 700 lampade al neon con luci led, intervento che si è appena concluso e che genererà un risparmio di 200mila kwh/anno. Inoltre, nel 2020 il 43% dei rifiuti è stato riciclato e il resto incenerito, confermando l’obiettivo ‘zero rifiuti in discarica’.
Infine il capitolo salute e sicurezza sul luogo di lavoro. Lo stabilimento è altresì conforme allo standard di certificazione Iso 45001 che garantisce il mantenimento di un elevato livello di sicurezza. E per raggiungere il traguardo ‘zero infortuni’ è stato introdotto un programma interno di osservazione comportamentale della sicurezza, con la partecipazione proattiva da parte di ogni collaboratore.