(Adnkronos) – “Federsanità condivide pienamente il lavoro promosso da Salutequità rispetto al Nuovo sistema di garanzia dei Lea, soprattutto per l’approccio di approfondimento continuo e valutazione rispetto alle nuove sfide che l’intero sistema salute è chiamato ad affrontare. Il Nsg è un sistema che nasce nel 2019, entrato in vigore nel 2020, ma la sanità oggi è tutt’altra cosa. La pandemia, come sappiamo, ha messo in luce le moltissime ombre del Servizio sanitario nazionale che, comunque, ha anche grandi punte di eccellenza”. Così all’Adnkronos Salute Tiziana Frittelli, presidente Federsanità Anci e Dg Ao San Giovanni Addolorata di Roma, in occasione della presentazione dell’ultimo report di Salutequità dal titolo ‘Valutare bene per garantire equità. Raccomandazioni per lìequità nel Nuovo sistema di garanzia dei Livelli essenziali di assistenza’, che si è tenuta oggi nella Capitale.
“Io credo che le riflessioni che oggi vengono messe al centro del dibattito da Salutequità sono sollecitazioni molto corrette perché – sostiene Frittelli – il fatto che esista una griglia che costituisca la checklist di quello che è lo stato di salute del Servizio sanitario nazionale è determinante per mettere in luce le nuove sfide che abbiamo davanti, a partire da quella della Missione 6 del Pnrr, ovvero di quella che sarà la nuova sanità territoriale e, quindi, della necessità di incremento dell’assistenza domiciliare integrata, ma anche delle forme di teleassistenza, di quello che è stato lo sviluppo delle grandi attrezzature e tecnologie, a partire in tutta Italia dal Fascicolo sanitario elettronico”. In questo contesto, sottolinea, “si inserisce l’intera questione delle cronicità e delle fragilità sociali e di quanto messo in evidenza dal ‘Pon Gov cronicità’, che prevede, come bene mette in luce Salutequità, un meccanismo di stratificazione della popolazione per favorire una medicina di iniziativa piuttosto che una medicina di attesa”. Per Frittelli “non è infatti più concepibile curare le malattie croniche al di fuori di percorsi assistenziali e quindi di determinati Pdta”, Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, “e di aderenza alle terapie. Lo stesso sistema di sicurezza delle cure, che data 2019, ha creato una serie di esigenze da sviluppare sul territorio”.
Ecco allora “l’importanza di una nuova griglia dinamica, con meccanismi non solo metodologici, ma anche flessibili, che ci aiuti a capire quali siano le nuove esigenze da monitorare, come lo stato dell’arte dei nuovi avanzamenti, cosa assolutamente necessaria”. Infine, “la determinante necessità di agganciare ad un Nuovo sistema di garanzia, ma che deve essere nuovo perché in continua evoluzione, una quota di finanziamento ben più alta di quella che avviene oggi, proprio per costituire uno stimolo rispetto alla priorità delle cure ed a quelle che sono, oggi, le grandi cronicità”.