La pandemia ha portato a un calo di visite e controlli medici, e circa un terzo degli italiani si è rivolto al proprio dentista solo per ‘urgenze’ contro solo poco più di un quarto degli accessi per controlli di routine. Il Covid ha penalizzato in modo consistente l’accesso alla prevenzione e alle cure odontoiatriche, anche a causa della crisi economica, come emerge da un’indagine epidemiologica realizzata in Italia dalle Università di Milano e Berna, in collaborazione con l’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi) e il supporto di Mentadent, diffusa in occasione della 41esima edizione del ‘Mese della prevenzione dentale’.
“Sono 41 anni che Andi e Mentadent lavorano per aumentare le consapevolezze e la cultura della prevenzione della bocca e di tutti i tessuti che la compongono”, spiega Carlo Ghirlanda, presidente Andi. “Il Covid ha pesantemente inciso sulle abitudini degli italiani di andare dal dentista. È importante mantenere alta la concentrazione sulla prevenzione della bocca. Andare dal dentista ripetutamente per farsi controllare significa un risparmio in termini economici ma soprattutto un miglioramento di qualità della vita e della salute”.
Il mese dedicato alla prevenzione dentale, organizzato da Andi e Mentadent, giunge alla sua 41° edizione. Un appuntamento che anno dopo anno ha aiutato gli italiani ad aumentare la consapevolezza relativa alla salute orale offrendo oltre un milione di visite e migliaia di consulenze. “In questo momento di pandemia ci aspettiamo una risposta dalle istituzioni. È necessario capire che il volontariato è importante, la diffusione sul territorio degli studi odontoiatrici italiani è una ricchezza per il Paese ma a questo punto il problema della sostenibilità della cura e dell’accesso alla cura odontoiatrica va valutato in maniera diversa ed ulteriore”.