“L’effetto Green Pass è impressionante: ci sta permettendo di individuare i non vaccinati infetti”. Così Roberto Battiston, professore di fisica all’Università di Trento, guarda il grafico che ha appena elaborato al computer: è la curva dei nuovi casi giornalieri. Un andamento che a partire dalla scorsa settimana ha iniziato a mostrare un comportamento anomalo, con i contagi che aumentano. “Questa pesca a strascico — spiega Battiston a ‘Repubblica’ — sta intercettando un numero di infetti che altrimenti continuerebbero a contagiare. È importantissimo, perché misura in modo oggettivo la presenza dell’epidemia nella popolazione non vaccinata, difende i luoghi di lavoro dall’inserimento di persone contagiose, riduce significativamente l’epidemia nel Paese, perché per la prima volta fa un tracciamento sistematico, non collegato al tracing”.
Professor Battiston, cosa sta succedendo? “Stiamo assistendo a un effetto collaterale dell’obbligo di Green Pass, un effetto molto positivo, ma sul quale non si è riflettuto abbastanza”, risponde. Avevamo parlato di un autunno 2021 caratterizzato dal calo delle infezioni dovuta alla campagna vaccinale. Questa ripresa verso l’alto cambia lo scenario? “Assolutamente no – precisa Battiston – È vero che la discesa, dovuta ai vaccini, si sta un po’ affievolendo, temporaneamente, proprio per questo fenomeno, ma in realtà la risalita è una buona notizia: ci aiuta a identificare nella popolazione complessiva, soprattutto tra i non vaccinati, le persone che sono ‘pericolose’ in quanto contagiose. Li contiamo come dei casi in più, ma al tempo stesso li togliamo dal circuito del contagio. Anche se per qualche giorno aumenterà il numero dei nuovi positivi, sarà molto grande il beneficio complessivo in particolare per la popolazione dei non vaccinati, dove oggi avviene la gran parte contagio e dove registriamo la maggior parte degli esiti gravi”.
“E un test a tappeto, come fu fatto in Alto Adige con il test antigenico per 350 mila persone: nei giorni successivi tutti i parametri dell’epidemia crollarono, perché furono messi in quarantena le poche migliaia di positivi che avrebbero continuato a ignorare di esserlo senza quella operazione e a diffondere il virus”, conclude Battiston.