Influenza non molla, numeri record anche a inizio 2024

L’influenza, dopo aver colpito un milione di italiani nell’ultima settimana 2023, non molla nemmeno all’inizio del 2024: sintomi come febbre, tosse, raffreddore, spossatezza e dolori assortiti continuano ad essere ampiamente diffusi. E, con ogni probabilità, il quadro non cambierà nei prossimi giorni, quando il ritorno a scuola favorirà contatti e – di conseguenza – contagi.

L’epidemia tra Natale e Capodanno ha costretto a letto 1.027.000 di persone secondo il nuovo bollettino della sorveglianza RespiVirNet. L’incidenza, nel cuore delle feste, è rimasta a livelli record, “molto alta” e “sostanzialmente stabile” rispetto al rilevamento precedente: 17,5 casi per mille assistiti (erano 17,7 nella settimana precedent, come rende noto l’Istituto superiore di sanità. Dall’inizio della stagione gli italiani colpiti sono circa 6.719.000.

“Si sottolinea – spiega l’Iss – che a tale aumento concorrono diversi virus respiratori e non solo quelli dell’influenza, sebbene la circolazione di questi ultimi sia in ascesa”. L’incidenza è in “lieve aumento solo nei bambini al di sotto dei 5 anni – riporta il bollettino – fascia d’età in cui è pari a 48,7 casi per mille assistiti (47,5 nella settimana precedente)”, stabile invece l’andamento negli adulti e anziani.

 

Nel dettaglio nella fascia di età 5-14 anni l’incidenza è 19,21 casi, nella fascia 15-64 anni è a 17,15 e tra gli over 65 si attesta a 10,28 casi per mille assistiti. Stringendo l’obiettivo, tutte le regioni e province autonome tra quelle che hanno attivato la sorveglianza, “registrano un livello di incidenza delle sindromi simil-influenzali sopra la soglia basale, tranne la provincia autonoma di Bolzano.

In 5 regioni/Pa in particolare è stata raggiunta la soglia di intensità ‘molto alta’ dell’incidenza: Campania (24,51), Friuli-Venezia Giulia (23,69), Umbria (22,93), Abruzzo (21,76), Toscana (19,94). Mentre Valle d’Aosta e Calabria non hanno attivato la sorveglianza RespiVirNet.

Nella 52esima settimana del 2023, che ha chiuso l’anno, l’Iss conferma dunque che “la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali mostra un valore dell’incidenza mai raggiunto nelle stagioni precedenti”.

“L’incidenza delle sindromi simil influenzali si mantiene alta, spinta dai diversi virus circolanti in questo periodo. L’analisi dei campioni positivi mostra che i virus influenzali sono ormai prevalenti, anche se rimane una quota rilevante di Sars-CoV-2 e di virus respiratorio sinciziale, che provoca bronchioliti soprattutto nei più piccoli. Sebbene sia impossibile prevedere esattamente quando si arriverà al picco dei casi, è ipotizzabile una circolazione sostenuta anche nelle prossime settimane, facilitata dalla riapertura delle scuole”, dice Anna Teresa Palamara, che dirige il dipartimento Malattie infettive dell’Iss.

“Si raccomanda, oltre alle vaccinazioni per i soggetti per cui sono raccomandate – prosegue – una sana prudenza nei comportamenti, da osservare soprattutto se si hanno sintomi respiratori e se si è in presenza di bambini molto piccoli, persone anziane o con fragilità. Si raccomanda inoltre di non assumere antibiotici, inutili in caso di infezioni virali, se non su indicazione del proprio medico, e di recarsi al pronto soccorso solo se strettamente necessario”.

 

 

 

(Adnkronos)