Le Aziende sanitarie ferraresi prime in Italia a conseguire la Certificazione di Genere

(Adnkronos) – Le Aziende sanitarie ferraresi hanno raggiunto un importante traguardo: l’Azienda USL e l’Azienda ospedaliero universitaria di Ferrara sono diventate le prime due aziende sanitarie pubbliche in Italia ad ottenere la Certificazione di Genere, un risultato significativo nel contesto nazionale. Un importante passo avanti verso l’uguaglianza di genere reso ufficiale con la firma dell’ente certificatore Rina Service Spa. 

Il percorso verso questa certificazione è stato supportato dagli esperti consulenti di Diellemme S.r.l., mirato a verificare che le aziende possiedano i requisiti necessari per un sistema di gestione orientato alla parità di genere, in conformità con la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022.  

Il certificato riconosce le “misure per garantire la parità di genere nel contesto lavorativo della erogazione e gestione di servizi sanitari e della ricerca scientifica e universitaria” sia per l’Azienda USL che per l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Ferrara. 

La direttrice Monica Calamai ha sottolineato l’importanza di questo risultato non solo per le aziende stesse ma anche per tutti coloro che quotidianamente lavorano con impegno e passione in questi settori: “Lavoriamo insieme per un nuovo paradigma organizzativo che trae fondamento e significato dalla valutazione di impatto di genere, attraverso il confronto e l’analisi dei dati e coniugato allo studio delle tendenze future e degli sviluppi attesi. Con un intento ben preciso: produrre quel cambiamento in cui crediamo, sostenibile e durevole nel tempo e fondamentale per tutte le donne e gli uomini delle nostre Aziende e del nostro territorio”. 

La certificazione è stata ottenuta grazie agli esiti positivi della commissione valutatrice di Rina, che ha esaminato dettagliatamente le misure adottate dalle aziende per garantire la parità di genere nella progettazione, erogazione e gestione dei servizi sanitari e della ricerca scientifica e universitaria. Le due aziende, che contano 2.835 dipendenti per l’Azienda USL e 2.479 per l’AOU, hanno dimostrato una forte presenza femminile nei loro organici. 

Il processo di certificazione, avviato dalle Aziende USL e Ospedaliero Universitaria, ha contemplato due fasi distinte. La prima, completata con successo il 7 dicembre, ha coinvolto il controllo dei percorsi aziendali in ottica di parità di genere, mentre la seconda fase ha visto la verifica dei requisiti e delle conformità necessarie. Le visite della commissione certificatrice hanno evidenziato il possesso dei requisiti previsti dalla legge, nonché la presenza di politiche, procedure e documentazione idonea nelle due organizzazioni. È stato particolarmente apprezzato il fatto che le aziende abbiano sviluppato un sistema di gestione della parità di genere condiviso e adeguato. 

Le Aziende Sanitarie Ferraresi si pongono come pioniere nel panorama nazionale, dimostrando un impegno concreto verso la promozione della parità di genere, un obiettivo che va ben oltre il mero rispetto della normativa, ma che rappresenta un vero e proprio cambiamento culturale all’interno delle organizzazioni sanitarie. 

Un impegno evidente anche nel fatto che esse hanno intrapreso un percorso di rendicontazione volontaria già dal 2022, con l’introduzione del bilancio di genere. 

La certificazione delle aziende sanitarie ferraresi rappresenta un traguardo significativo nel contesto nazionale, in linea con i parametri stabiliti dal Decreto n.152 del 1° luglio 2022 del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 

La parità di genere è un obiettivo cruciale per lo sviluppo sostenibile, come stabilito dall’ONU, e rappresenta anche uno dei focus della missione 5 del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR). La prassi UNI/PdR 125:2022 si pone l’obiettivo di supportare l’empowerment femminile e di eliminare stereotipi e discriminazioni all’interno delle organizzazioni, promuovendo una cultura aziendale più inclusiva e rispettosa delle competenze femminili. 

(Adnkronos)