Leucemia linfatica cronica, ok dell’Aifa alla terapia per remissione in 1 anno

(Adnkronos) –
Via libera dell’Agenzia italiana del farmaco Aifa alla rimborsabilità di venetoclax (Venclyxto*) in associazione all’anticorpo monoclonale anti Cd20 obinutuzumab come strategia terapeutica per tutti i pazienti ai quali viene diagnosticata per la prima volta la leucemia linfatica cronica (Llc), non trattati in precedenza e non candidabili a immunochemioterapia di prima linea tipo Fcr (fludarabina-ciclofosfamide-rituximab). Lo annuncia AbbVie, ricordando che ogni anno in Italia oltre 3mila persone ricevono una diagnosi di Llc, il tipo più comune di tumore ematologico, che colpisce gli uomini il doppio delle donne, soprattutto nella fascia di età compresa tra 65 e 74 anni.  

“Oggi l’approvazione della rimborsabilità della combinazione venetoclax-obinutuzumab amplia il numero di pazienti che possono beneficiare dell’efficacia del meccanismo d’azione innovativo di venetoclax”, un inibitore selettivo della proteina Bcl-2, che riattiva il meccanismo di apoptosi (suicidio programmato) delle cellule tumorali, “e di un trattamento a durata fissa che, rispetto ad altre terapie continuative disponibili, può tradursi in una ridotta incidenza di eventi avversi correlati al trattamento, in un miglioramento della qualità di vita e in un migliore impiego di risorse economiche. Con una terapia inferiore a un anno, i pazienti con diagnosi di Llc naive al trattamento ottengono una remissione di malattia e una prolungata sopravvivenza libera da progressione”, dichiara Annalisa Iezzi, direttore Medico di AbbVie Italia.  

Con questa nuova indicazione – sottolinea l’azienda in una nota – si completa la storia evolutiva di venetoclax in Llc, che ha portato il farmaco a ottenere in soli 5 anni la rimborsabilità in 3 indicazioni terapeutiche. Evoluzione iniziata nel 2017 con la prima indicazione rimborsata in monoterapia, continuata nel 2019 con lo studio Murano per i pazienti recidivati/refrattari – affermandosi già qui come prima target therapy chemo-free con una durata fissa di terapia di 2 anni – e ora, con questa nuova indicazione rimborsata per i pazienti di prima linea, con una terapia a termine ancora più breve e sostenibile per il Servizio sanitario nazionale. Un’opportunità unica per i pazienti affetti da Llc, rimarca AbbVie.  

“La nuova indicazione è un importante passo in avanti sia per i pazienti che per i medici – evidenzia Alessandra Tedeschi, dirigente medico Struttura complessa di Ematologia Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda di Milano – Dallo studio registrativo di fase III, CLL145, condotto su 432 pazienti con leucemia linfatica cronica non precedentemente trattata, emerge il particolare profilo di efficacia e tollerabilità della combinazione venetoclax più obinutuzumab in tutti i sottogruppi di pazienti, anche in quelli con caratteristiche genetiche più sfavorevoli. Questa strategia terapeutica riduce il rischio di progressione di malattia o morte del 65% rispetto al braccio di controllo con chemioimmunoterapia standard con un follow-up mediano di 65 mesi. Più del 75% dei pazienti trattati ha raggiunto risposte profonde, risultando non rilevabile la ricerca della malattia minima residua”.  

“Ciò ha permesso di prolungare il tempo al successivo trattamento – rimarca la specialista – Infatti, dopo 3 anni di follow-up dalla sospensione di venetoclax, l’81% dei pazienti è libero da terapia. La possibilità di avere una terapia, in prima linea di trattamento, con una durata fissa complessiva di un anno, offre al paziente affetto da una patologia cronica l’opportunità di vivere libero dalla terapia e da tutti gli eventuali eventi avversi correlati con un beneficio in termini di qualità di vita”.  

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